Prostituzione Modena, va con una baby squillo. Scatta il ricatto hard

La minorenne lo fotografò sotto la doccia: "Se non paghi le invio a tua moglie"

Modena, il ricatto hard della baby prostituta (foto di repertorio)

Modena, il ricatto hard della baby prostituta (foto di repertorio)

Modena, 17 aprile 2019 - Gli aveva dato appuntamento nella camera di un hotel dove avrebbe dovuto avvenire l’incontro a luci rosse. Mentre lui, il cliente, era intento a farsi la doccia, però, la baby squillo - all’epoca dei fatti - lo aveva fotografato. A quel punto era entrato in scena anche il complice e fidanzato della ragazza che, dopo aver malmenato il malcapitato, lo aveva minacciato di divulgare gli scatti - recapitandoli pure all’ignara moglie - se non avesse consegnato nelle loro mani 30mila euro. D’altronde la lucciola che si era portato in camera aveva da poco compiuto 17 anni.

E’ stato condannato ieri a due anni e quattro mesi con rito abbreviato un 44enne accusato di tentata estorsione in concorso. Un anno e quattro mesi, infatti, anche per il presunto mediatore: colui che, secondo l’accusa, avrebbe presentato l’amico cliente alla ragazzina ‘consigliandola’ come accompagnatrice. Lei, la ragazza, da una parte vittima (denunciò poi il compagno per sfruttamento della prostituzione minorile) e dall’altra complice del 40enne, essendo 17enne all’epoca dei fatti, sarà giudicata dai giudici del tribunale dei minori. La vicenda risale al 2015 quando la giovane straniera, d’accordo con il convivente, di oltre vent’anni più grande di lei, decide di ‘mettere’ il suo corpo on line su un noto sito di Escort.

Gli incontri avvengono nell’abitazione della coppia, solitamente. La minore viene poi contattata da un uomo di mezza età ‘consigliato’ da un amico comune, il secondo imputato che - emergerà durante gli accertamenti della polizia – ben conosce la coppia in questione e, in particolare, il 40enne. Fatto sta che la ragazzina e il cliente si danno appuntamento nell’hotel. In seguito emergerà come la vittima della tentata estorsione non fosse a conoscenza della minor età della baby squillo. All’improvviso quest’ultima inizia a fotografarlo, facendo emergere chiaramente il contesto negli scatti. Poco dopo nella stanza irrompe il compagno della 17enne che aggredisce l’ignaro cliente.

La coppia fa notare al malcapitato di essere in possesso delle immagini che lo ritraggono ‘in buona compagnia’ e senza veli, spiegandogli che, se non avesse consegnato 30mila euro, le foto sarebbero presto finite ai conoscenti e alla moglie della vittima. I due non si sono mai presentati all’incontro organizzato dagli inquirenti per incastrarli ma, a seguito di accertamenti ed intercettazioni, è emerso come il cliente fosse effettivamente tenuto sotto scacco dalla coppia. Secondo i giudici, però, le responsabilità circa la tentata estorsione sono attribuibili anche all’amico del 40enne, difeso dall’avvocato Calaresu, reo di aver presentato la 17enne alla vittima e - secondo la pubblica accusa - consapevole del tranello. Ieri i due amici sono stati quindi condannati. Come detto il 43enne è finito nei guai anche per sfruttamento della prostituzione: la compagna minorenne vendeva il proprio corpo nella casa ‘coniugale’.