Modena, minorenni nigeriane ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi. Due arresti

L’operazione della squadra mobile: ai domiciliari una 39enne ed un 72enne italiano. Le giovani recluse in un’abitazione a Castelfranco

Una foto di prostituzione

Una foto di prostituzione

Modena, 27 luglio 2018 – Minorenni nigeriane fatte entrare in Italia illegalmente, poi ridotte in schiavitù e costrette a prostituirsi, tra Modena e Castelfranco.

La squadra mobile di Modena, in collaborazione con i colleghi di Vicenza, ha dato esecuzione alle ordinanze di custodia cautelare degli arresti domiciliari, emesse dal giop di Bologna, a carico di una nigeriana di 39 anni e di un cittadino italiano 72enne.

I due sono indagati per aver ridotto in condizioni di schiavitù quattro minorenni, segregate in un appartamento sito a Castelfranco. La nigeriana è anche indagata per aver organizzato l’ingresso illegale in Italia di minorenni nigeriane per far loro esercitare la prostituzione.

In particolare, la donna aveva coordinato il reclutamento delle vittime in Nigeria, il loro viaggio attraverso la Libia, lo sbarco sulle coste siciliane e, con la complicità di altri soggetti da identificare, l’instradamento alla loro prostituzione.

Fatti avvenuti nel periodo compreso tra novembre 2014 e marzo 2017 a Modena e Castelfranco Emilia, finalizzati allo sfruttamento della prostituzione, risultano aggravati in quanto commessi con l’inganno, la minaccia di morte e il procurato aborto. Il 72enne italiano è indagato anche poiché, si ritiene, accompagnava le ragazze sul luogo ove esercitavano l’attività di meretricio in cambio di favori personali e prestazioni sessuali.

Grazie alla testimonianza di una delle vittime, che ha avuto il coraggio di denunciare quanto stava accadendo, sono partite le indagini della squadra mobile, coordinate dalla procura di Bologna, che si sono sviluppate attraverso una intensa attività investigativa con l’utilizzo di intercettazioni telefoniche, analisi dei tabulati, servizi di osservazione su strada.