Quando con le canzoni si tengono lezioni di civiltà e diritti umani

In video conferenza un esperto in cittadinanza globale darà la parola agli studenti che presenteranno i brani scelti

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C’è Checco Zalone, con "La globalizzazione", insieme a "Il mio nemico" di Daniele Silvestri e a "Esseri umani" di Marco Mengoni, e poi i Black eyed peas ma anche i classici come John Lennon e Bob Dylan con "Hurricane". Sono alcuni degli autori scelti dagli studenti modenesi per raccontare i diritti umani, l’intercultura, lo sviluppo sostenibile e la cooperazione nell’ambito di "Modena chiama mondo", l’itinerario didattico di educazione alla cittadinanza globale, ancora in corso, al quale hanno partecipato già sei istituti cittadini, dalle elementari alle superiori, e che ha scelto la musica come strumento per parlare di temi complessi.

Il progetto è realizzato dall’Ufficio progetti europei e relazioni internazionali del Comune di Modena in collaborazione con Memo e fa parte dei percorsi didattici rivolti alle scuole cittadine. Già presente nel catalogo, è stato riorganizzato per essere svolto in modalità videoconferenza in modo che i docenti interessati potessero iscrivere le loro classi anche durante l’emergenza dovuta al Covid-19. Al progetto hanno già partecipato due classi quinte della scuola Primaria Madonna Pellegrina e una della Buon Pastore, una delle medie Lanfranco e una delle Calvino, una del liceo Muratori-San Carlo e due del liceo Sigonio. Gli incontri in videoconferenza sono tenuti dall’esperto in educazione alla cittadinanza globale dell’Ufficio progetti europei del Comune che propone agli studenti, adattandolo all’età, uno dei temi scelti dall’insegnante tra tutela dei diritti umani, intercultura, sviluppo sostenibile e cooperazione internazionale. Poi lascia spazio ai ragazzi che presentano un brano musicale scelto da loro spiegando in che modo si associa al tema scelto.