Quando la cultura valorizza il territorio

A luglio avevamo scritto di ’Arte e dintorni’ e di ’rigenerazione’. Avevamo accennato in anteprima che a fine agosto e in settembre, a Ponte Alto di Modena, si sarebbe svolta una mostra collettiva di 19 scultori, che vivono e operano nella nostra regione. Dicevamo che la storica via Emilia poteva essere l’asse portante di un nuovo corso che legava i capoluoghi e i relativi territori, al di là e al di qua, sino all’Appennino, per dire. Sempre a Ponte Alto, sabato scorso si è tenuto l’incontro ’Arte e territorio. La provincia e la città come risorse nella ...’, presenti Simona Negrini, Daniela Sirotti Mattioli. Daniela Fatatis, moderatrice Laura Solieri. Ci riagganciamo a questo. Tra l’altro, in altre due rubriche del 2016 e 2017, avevamo toccato tali tematiche circa la valorizzazione dei luoghi e alla "messa in rete" delle realtà esistenti, che a partire dalla prestigiosa Galleria Estense di Modena, ai Palazzi Ducali di Sassuolo e Pavullo, Piella di Castelfranco Emilia, Torrione di Castelnuovo Rangone, Musei di Trignano, Roccapelago, Montefiorino, ecc., possono essere il volano per riqualificare sempre più i comparti della pianura, precollinari e montani, nell’ottica della loro qualità complessiva, della loro storia e cultura millenaria. In chiusura della nota di luglio sollecitavamo che istituzioni, associazioni, addetti ai lavori e collettività dessero vita a tavoli di lavoro e a programmi comuni. Sarebbe questa una rivoluzione di sistema, con ricadute concrete sul nostro territorio.

Giovanni Capucci