«Quante analogie, sono sgomenta Abbiamo vissuto le stesse cose»

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LORENA MORSELLI Covezzi ieri era in viaggio per l’Italia dalla Francia, dove vive con il quinto figlio Stefano dal ‘98, dopo che a lei e al marito Delfino vennero strappati i quattro figli. Indagati solo mesi dopo l’allontanamento da casa dei minori, sono stati definitivamente assolti dalla Cassazione nel 2014 dopo sedici lunghi anni di calvario giudiziario. Una sentenza che il marito Delfino non ha nemmeno potuto festeggiare. «È morto di crepacuore nell’agosto 2013 il mio caro marito. Il suo cuore provato da troppo dolore non ha retto», ricordava ieri Lorena sul treno Ventimiglia-Reggio Emilia. Ieri sera era, infatti, ha partecipato nel capoluogo reggiano, travolto dall’inchiesta ‘Angeli e Demoni’, alla serata di presentazione di ‘Veleno’, la vicenda pedofili della Bassa modenese.

Due vicende per certi aspetti analoghe, non trova?

«Sono sgomenta. Anche certi personaggi sono gli stessi, come le consulenti nominate nel mio processo bis, la Onlus di Torino Hansel e Gretel. Altra analogia, il fatto che i tanti regali e le lettere inviate non venissero recapitati ai bambini… Una perfetta fotocopia. Pensavo che dopo la vicenda pedofili della Bassa e il caso di Rignano avessimo già toccato il fondo, ma evidentemente mi sbagliavo. Complimenti all’Arma e ai giudici reggiani per il grande lavoro svolto, ma poveri bambini e povere famiglie».

Un colpo al cuore per voi genitori questa nuova vicenda, è così?

«Noi genitori continuiamo a soffrire, ma il pensiero in tutti questi anni è sempre stato rivolto ai bambini. Quanto male è stato loro inferto da coloro che si dichiarano tutori dell’infanzia».

Si è fatta una idea del perché accadono cose simili? Il denaro?

«Non ho competenza in merito per stabilire le cause di queste assurde vicende, ma sicuramente il giro di soldi avrà influito. Decidere di strappare bimbi ai genitori senza elementi probatori in mano è privo di logica. Tuttavia, se il motore è il denaro c’è anche chi vende l’anima al diavolo».

I suoi quattro figli, ormai tutti maggiorenni, sono ancora in affido. Come se lo spiega?

«Vorrei tanto avere una risposta. Mentre ex bambini hanno testimoniato di essere stati manipolati, e comunque vivono la loro vita, i miei quattro figli sono ancora legati a genitori affidatari e psicologhe, e continuano a credere alla storia dei riti pedopornografici al cimitero di Massa, esclusi dallo stesso processo. Nessuno gli ha mai raccontato la verità».

Viviana Bruschi