VALENTINA BELTRAME
Cronaca

Quattro vigili sospesi "Paziente scambiato per uno spacciatore e torturato in ospedale"

Sassuolo, due agenti e due assistenti indagati dopo la denuncia dei medici "Trattamento inumano su una persona in piena crisi ipoglicemica".

Quattro vigili sospesi  "Paziente scambiato  per uno spacciatore  e torturato in ospedale"

Quattro vigili sospesi "Paziente scambiato per uno spacciatore e torturato in ospedale"

di Valentina Beltrame

Tortura aggravata dall’abuso di potere. È un’accusa terribile quella mossa dalla Procura di Modena a quattro operatori della polizia locale di Sassuolo – due giovani assistenti e due ’veterani’ residenti tra il Modenese (due di loro) e il Reggiano – per un episodio avvenuto al pronto soccorso dell’ospedale di Sassuolo nell’ottobre 2021. I due agenti più anziani sono indagati anche per falso ideologico. Tutti sono stati sospesi dal servizio per periodi compresi tra i 6 e i 12 mesi. La notifica della misura interdittiva della sospensione del servizio pubblico è arrivata sabato ed è stata eseguita dai carabinieri di Sassuolo – che hanno svolto le indagini – dopo che tutti gli agenti erano stati interrogati giovedì dal giudice. Malgrado abbiano tutti sostenuto di aver agito nel rispetto delle leggi, in particolare per contenere una persona aggressiva e agitata, il Gip ha accolto la tesi del pm Lucia De Santis, secondo cui quella sera al pronto soccorso di Sassuolo gli agenti si sarebbero accaniti su un paziente in modo "inumano" di fatto scambiandolo per uno spacciatore.

Era la sera del 15 ottobre di due anni fa quando un uomo di origine marocchina venne soccorso dalla Croce Rossa in via Regina Pacis a Sassuolo e trasportato al pronto soccorso in stato confusionale. Preso in carico dai medici, la diagnosi parlava di crisi ipoglicemica grave, per la quale, tra l’altro, l’uomo era già stato curato in passato. Secondo l’esposto presentato dai sanitari attraverso la direzione generale dell’ospedale, il paziente sarebbe stato "immobilizzato con forza dai quattro agenti intervenuti, che inveivano su di lui, incastrandogli le braccia tra le sponde della barella – si legge nella nota della Procura – percuotendolo ripetutamente al petto e al capo, uno di loro salendo con i piedi sul suo bacino, mettendosi in posizione accovacciata e chiedendogli con insistenza se avesse assunto sostanze stupefacenti". Secondo quanto dichiarato da medici e infermieri, i vigili erano convinti che si trattasse di una persona che gravitava nel mondo dello spaccio di droga.

Secondo la Procura, il paziente, che non ha precedenti per droga, era in condizioni talmente gravi da non rendersi conto di quanto accaduto. Non ha infatti sporto querela. L’indagine è invece partita su esposto del personale sanitario evidentemente impressionato dall’azione degli agenti. Il paziente non ha riportato ferite ma per il pm il reato di tortura, introdotto nel codice penale nel 2017, si configurerebbe lo stesso poiché gli indagati si sarebbero accaniti su una persona praticamente incosciente "per circa un’ora", con un comportamente "inumano e degradante per la dignità". La Procura parla di "acute sofferenze fisiche, elemento che costituisce il reato di tortura", malgrado non siano state refertate ferite che avrebbero invece configurato quello di lesioni.

I quattro vigili hanno saputo di essere indagati solo nei giorni scorsi, quando sono stati convocati in tribunale per l’interrogatorio davanti al Gip: in questo anno e mezzo hanno continuato a lavorare normalmente, fino a venerdì erano in servizio, chi all’Infortunistica, chi come vigile di quartiere. Sabato, quando i carabinieri del nucleo radiomobile hanno notificato loro la sospensione, hanno restituito la pistola d’ordinanza. Per quanto riguarda il reato di falso contestato ai due ’capipattuglia’, sarebbe relativo alla relazione di servizio firmata a fine turno che, secondo il pm, riporterebbe un racconto diverso da come invece si sarebbero svolti i fatti.