"Quella rovesciata è stato il mio gol artistico"

Fu il pittore Wainer Vaccari a realizzare il logo delle figurine dei calciatori Panini, definito ‘il gesto tecnico più famoso della storia del calcio’

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di Roberto Grimaldi

Uno scatto fotografico immortalato nel 1950 da un fotografo dotato di intuito e, in quell’occasione, anche di un pizzico di fortuna. E’ la famosa rovesciata di Carlo Parola, diventata poi a fine anni ’60 il logo dell’album e delle bustine delle figurine dei calciatori della Panini. Un’icona, un gesto atletico entrato nel mito. Un’immagine di cui si è parlato anche di recente, visto che quel gesto è stato definito il più famoso della storia del calcio dal libro "Da Foto Fiorenza alle figurine Paninì", (Apice libri, 98 pagine, 12 euro), scritto da Matteo Cecchi, un volume tra l’altro ricco di foto d’epoca.

Forse non tutti sanno che l’autore della rielaborazione grafica di quella fotografia è il pittore modenese Wainer Vaccari, che nel 1970 era dipendente della ditta Panini.

"Era il 1966 quando Giuseppe Panini vide quella foto e decise che doveva diventare il logo delle figurine dei calciatori – ricorda Vaccari – Quindi fece fare un disegno in bianco e nero che riproduceva proprio lo scatto del fotografo Corrado Banchi, di Massa Marittima. Quel disegno rimase sugli album fino al 1970, finché non venne l’idea di rifarlo a colori. Così chiamarono me".

Ma cosa ci faceva il futuro pittore Wainer Vaccari in un’azienda che produceva figurine? "Ero entrato alla Panini a 16 anni come operaio magazziniere – spiega Vaccari – Quando mi avevano assunto però, dissi subito che la mia passione era l’illustrazione. Così, ogni volta che all’ufficio grafico, dove tra l’altro lavorava una sola persona, aveva bisogno di aiuto, chiamavano me. All’inizio era una collaborazione saltuaria: restavo lì finché c’era bisogno, poi tornavo alla mia occupazione. Poi la mia presenza divenne sempre più assidua, finché decisero di trasferirmi in pianta stabile all’ufficio grafico. Così mi capitò anche di ridisegnare quel logo, basandomi un po’ sul disegno in bianco e nero che era stato fatto in precedenza e un po’ sulla foto originale. Il risultato lo potete vedere ancora oggi sulla bustina della figurine". Qualcuno si chiederà se un’opera così celebre lo abbia reso ricco.... "Me lo chiedono tutti, purtroppo devo rispondere di no – dice Vaccari ridendo – Non ero un consulente esterno incaricato di portare a termine il lavoro, ero un dipendente e feci quello per cui ero pagato. Certo, rimane la soddisfazione per aver dato vita ad un logo che ha fatto il giro del mondo. Ma grande merito ovviamente, va dato anche al fotografo di allora che immortalò quel gesto atletico, che tra l’altro non era nemmeno un tiro in porta ma una ‘spazzata’ difensiva". Il lavoro di Wainer Vaccari alla Panini tra l’altro, finì di lì a poco: "Mi licenziai per intraprendere la mia carriera artistica di pittore. Quel disegno che feci resta uno dei ricordi più belli".