"Questa ’ottobrata’ è un’anomalia Alta pressione simile a quella estiva"

Il caldo durerà tutta la prossima settimana: l’accensione del riscaldamento slitta al 2 novembre. Luca Lombroso: "E’ positivo perché spendiamo meno, ma non è la soluzione strutturale che serve"

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di Alberto Greco

Il caldo eccezionale per il mese di ottobre e la necessità di risparmiare ha spinto i sindaci, Muzzarelli in primis, a far slittare l’accensione dei riscaldamenti domestici a mercoledì 2 novembre e non, come era previsto dal decreto del governo, il 22 ottobre. L’ulteriore riduzione del periodo di esercizio degli impianti termici è stata decisa tenendo in considerazione che "le temperature registrate in Emilia Romagna sono sensibilmente al di sopra della media regionale e con l’obiettivo di ridurre il più possibile il consumo di gas naturale".

Afflitti dal caro bollette, mai come quest’anno dovremo ringraziare il fenomeno del riscaldamento globale, che ci sta regalando giornate temperate, quasi estive, in un ottobre insolitamente caldo. Il clima di questi giorni è già stato definito ’ottobrata’. A Modena nei primi 20 giorni del mese si è rilevata alla stazione storica dell’Osservatorio Geofisico Unimore una temperatura media di 19.4 gradi, valore appena di un decimo di grado, inferiore al periodo 1-20 ottobre 2014 e identico a quello dell’ottobre 2001. Commentiamo questa situazione con un esperto, Luca Lombroso, autore di un recente libro ’Attenti al meteo’, meteorologo Ampro.

Lombroso, questa ’ottombrata’ è un fatto insolito?

"A questi livelli sì. Come si può notare, tutti questi eventi di ottobre straordinariamente miti sono avvenuti nel XXI secolo. Siamo in presenza di una nuova tendenza, poiché rispetto alla media 1991-2020, il periodo dei primi 20 giorni del mese segna una anomalia positiva di +2.8 gradi, rispetto all’era preindustriale addirittura di + 4.3 gradi. Abbiamo una anomalia che è paragonabile all’estate 2003, ma in autunno".

E’ una situazione straordinaria. Quanto pensa durerà?

"La cosa incredibile è che durerà almeno tutta la prossima settimana. Nei prossimi giorni, dopo la breve perturbazione odierna (ieri per chi legge, ndr) riprende vigore un’alta pressione subtropicale che è in tutto e per tutto simile a quella africana estiva. Quindi niente perturbazioni, molto caldo, soprattutto in montagna, inquinamento in città. Prendiamo per positivo che risparmiamo energia, ma non è questa la soluzione che dovremmo adottare. Queste temperature si protrarranno anche fino ai primi giorni di novembre quando potrebbe anche cambiare qualcosa. Però per quanto riguarda la tendenza per la prossima settimana ci sono pochi dubbi".

A cosa è dovuto questo caldo?

"Da un punto di vista strettamente meteorologico è dovuto ad un grande anticiclone di tipo subtropicale che tiene bloccate le perturbazioni, non consentendo l’ingresso di masse d’aria fredda che fino a pochi giorni fa, e forse ancora adesso, interessavano gli Usa centrorientali. Poi, capire perché c’è un anticiclone e non c’è invece la depressione islandese con i flussi perturbati che dovrebbero essere una cosa usuale il mese di novembre è molto difficile da dire. Si possono formulare ipotesi, ma non rigorosamente scientifiche. E’ un evento estremo anche quello con cui abbiamo a che fare in questi giorni dovuto ai cambiamenti climatici".

Avremo il vantaggio di risparmiare sui costi energetici?

"E’ un vantaggio relativo perché se abbiamo siccità, come ora, i bacini idroelettrici che ci danno circa il 17% dell’energia di cui abbiamo bisogno avranno una capacità di produzione inferiore. Da una parte consumiamo meno, ma dall’altra dovremo sopperire alla minore produzione se non investiamo come si deve sulle energie rinnovabili".