"Questo carcere è un luogo di formazione In vendita i prodotti coltivati nelle serre"

L’assessore al Welfare racconta l’importanza dell’attività agricola nel terreno circostante

Abbiamo avuto la fortuna di incontrare Nadia Caselgrandi, assessore al Welfare (i servizi che il comune mette a disposizione dei cittadini) del Comune di Castelfranco, che collabora con la direttrice del carcere, Maria Martone, per assicurare a ogni detenuto un percorso efficace di rieducazione. Studiando la situazione delle carceri in Italia abbiamo visto che tra i problemi principali c’è quello del sovraffollamento.

Anche a Castelfranco si affronta questa emergenza? "Fortunatamente no. Ci sono celle singole o doppie e non abbiamo mai avuto problemi di sovraffollamento. Per evitare emergenze in futuro sono in corso dei lavori per ampliare l’edificio, raggiungendo così una capienza massima di circa 130 posti".

Quali sono le attività rieducative del carcere?

"A Castelfranco la formazione dei detenuti è il primo obiettivo. L’attività agricola è molto sviluppata: oltre a 22 ettari di terreno, e alle stalle, ci sono delle serre per coltivare anche d’inverno. Alcuni carcerati lavorano invece nel call center all’interno della struttura. Le attività si svolgono anche all’esterno del carcere: nella bella Ciclofficina di via Tarozzi si sistemano le biciclette. Inoltre, collaborando con dei volontari, i detenuti hanno saldato e tinto le panchine rosse sparse per Castelfranco che simboleggiano la lotta contro la violenza sulle donne".

Si può comprare ciò che viene prodotto nel carcere?

"Certo. Durante le attività rieducative si realizzano anche alcuni prodotti caseari. Questi, e tutto ciò che si ricava dalla coltivazione, viene venduto in un banco al mercato cittadino e allo spaccio presente nel carcere".

Grazie a questo incontro abbiamo capito l’importanza del carcere nel nostro territorio e ci siamo resi conto quanto sia importante per una società dare a chi ha sbagliato una formazione che offra una seconda possibilità per tornare a una vita normale.