"Qui Fratelli d’Italia si toglierà soddisfazioni"

La carica dei candidati Barcaiuolo, Dondi e Bignami: "Siamo i più radicati sul territorio. Le priorità? Sicurezza e infrastrutture"

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di Sofia Silingardi

"Fratelli d’Italia punta su Michele Barcaiuolo al Senato e su Daniela Dondi alla Camera. I sondaggi dicono che in questo collegio potremmo toglierci delle soddisfazioni". Così Galeazzo Bignami, parlamentare e candidato capolista alla Camera, ieri ha presentato i candidati di Fratelli d’Italia alle elezioni politiche. Il 25 settembre è sempre più vicino e il partito di Giorgia Meloni punta su "un forte radicamento col territorio". "Daniela ha dimostrato sintonia con il territorio e la sua vittoria varrebbe il doppio, perché sarebbe non solo un seggio in più per noi, ma anche un seggio in meno per la sinistra. Michele è riconosciuto unanimemente come guida e punto di riferimento per tutte le realtà provinciali dell’Emilia Romagna, ha sempre saputo interpretare con grande intelligenza il ruolo di coordinamento regionale". "Per quanto riguarda il territorio – dichiara il consigliere Barcaiuolo – c’è un importante problema di sicurezza, che va contrastato con un aumento delle forze dell’ordine. E poi c’è una carenza infrastrutturale, soprattutto per quello che riguarda i più importanti distretti produttivi della provincia. In questo momento, in provincia sono attivi 16 banchetti di Fratelli d’Italia. Sfido qualsiasi altro partito ad avere un radicamento sul territorio come il nostro. È quella marcia in più che permette di essere cinghia di trasmissione tra i cittadini e il palazzo". A livello nazionale, l’obiettivo è "risollevare un’Italia che sta vivendo il periodo più difficile della storia repubblicana. Dopo la pandemia e la crisi energetica, serve reagire. Serve utilizzare le nostre risorse nel mare Adriatico a partire dai pozzi attivi non eroganti, che potrebbero garantire almeno per un paio d’anni il gas all’Italia. Serve riportare una giustizia sociale vera, abrogando il reddito di cittadinanza almeno per coloro i quali non hanno 60 anni e non sono disabili, perché uno stato che vuole investire sul futuro deve garantire un lavoro e non un reddito da divano. Serve mettere mano alle pensioni troppo spesso inaffrontabili per coloro che hanno lavorato una vita. Serve investire sulla produttività delle nostre imprese diminuendo la loro pressione fiscale, perché solo producendo ricchezza si può pensare a come ridistribuirla". E conclude, "non abbiamo bacchette magiche ma un governo coeso è la risposta di cui l’Italia ha bisogno, non compromessi a ribasso". Anche per l’avvocato Dondi la priorità è il territorio. "Io sono modenese, per cui il mio interesse è di farmi portavoce delle esigenze della città e dei suoi abitanti. Poi, da avvocato, l’argomento giustizia va rivisto. A Modena, il primo problema da risolvere è quello dell’edilizia giudiziaria: siamo in condizioni pessime. A livello nazionale, condivido pienamente il programma della presidente Meloni: la separazione delle carriere e la riforma completa del consiglio superiore della magistratura".