«Qui si insegnerà anche la ‘cyber security’»

Al primo piano spazi dedicati alle imprese e all’Università dove si faranno attività legate alla cultura e all’intelligenza digitale

Migration

Oltre 5 milioni di euro per il cuore tecnologico della città. Il Data Center non è soltanto uno dei capitoli più all’avanguardia del Progetto Periferie, ma uno dei fiori all’occhiello di cui Modena potrà vantarsi negli anni a venire.

Ma cosa si farà dentro e fuori l’edificio? E come saranno strutturati i due piani del fabbricato? «La nostra ambizione - spiega l’ingegnere Luca Chiantore, dirigente del Settore Smart City del Comune - è portare qui le infrastrutture digitali di tutta la Pubblica Amministrazione. Al primo piano ci sarà tutta la tecnologia, mentre il piano terra sarà uno spazio aperto alle imprese e all’Università dove fare attività di cultura digitale e insegnare di Cyber Security e intelligenza artificiale”.

Il Data Center si sviluppa su due piani fuori terra per circa 1.600 metri quadri complessivi e il fronte principale sarà delineato da un’alta pensilina sul lato sinistro, sostenuta da due sottili pilastri, nella direzione di dove sorgerà la scuola innovativa, la cui fase progettuale è in corso di ultimazione. A piano terra, come detto sopra, verrà accolta l’Academy per la formazione sulla sicurezza informatica e spazi per le attività di ricerca e conferenze, mentre al primo piano saranno collocate la sala server e la ‘control room’, zone che saranno riservate agli operatori, con accesso controllato anche da sistemi di sicurezza elettronici.

La struttura sarà caratterizzata da volumi semplici e grandi vetrate, con particolare attenzione ai sistemi di raffrescamento, con impianti specifici dedicati per le sale server e pareti ventilate, mentre sulla copertura troveranno posto i di pannelli fotovoltaici e unità di trattamento aria.

E ancora: il Data Center sorge al centro dell’area del progetto Masa (il Modena automotive smart area), circa un chilometro quadrato del quartiere del Progetto Periferie dove verranno sviluppate e sperimentate le più moderne tecnologie in materia di Smart city. Con il Data Center, all’insegna della più alta efficienza energetica, verranno erogati anche servizi Ict ad alto valore aggiunto, si garantirà un miglioramento della capacità computazionale e saranno presenti spazi per l’innovazione, il coworking e la contaminazione di idee tra i diversi soggetti che vi faranno riferimento, oltre a candidarsi come polo strategico nazionale Agid (Agenzia per l’Italia digitale).

Nell’edificio è prevista una sala conferenze, un blocco servizi e, nel retro, una grande sala open space per attività formative e di ricerca. A completamento del complesso ci sarà una zona dedicata a tutte le tecnologie e le forniture necessarie al suo funzionamento.Nell’ambito dell’intervento, è in programma la sistemazione dell’area esterna adiacente, mentre lo spazio antistante destinato a piazza e spazio di connettività tra le varie funzioni dedicate alla cultura e alla formazione (Polo scolastico Marconi, Palazzina Pucci e la futura scuola innovativa), dove è annunciata anche l’installazione di telecamere di videosorveglianza, rientra all’interno del progetto di riqualificazione del sistema della mobilità ciclopedonale e interventi per la sicurezza.

I lavori del Data Center sono stati assegnati lo scorso aprile, dopo la gara, dalla società di trasformazione urbana CambiaMo spa al raggruppamento temporaneo di imprese guidato da Iti Impresa generale spa di Modena con Site spa di Bologna. Il termine del cantiere è previsto nella primavera del 2021.

Il progetto è stato sviluppato dal Comune e dall’Università di Modena e Reggio Emilia con il contributo di Provincia di Modena, Fondazione Democenter e Lepida spa, società della Regione con i principali Comuni e Unioni di Comuni dell’Emilia-Romagna. Prima del sopralluogo di ieri col sindaco Gian Carlo Muzzarelli e il rettore dell’Unimore Carlo Adolfo Porro, nei giorni scorsi erano state eseguite, con esito positivo, le prove di carico statico sul solaio del primo piano a cassettoni, mentre sono in corso altre operazioni tecniche per valutare la capacità di resistenza della struttura alle diverse sollecitazioni.

vi.ma.