Raro intervento alle coronarie al Policlinico di Modena, ora il paziente sta bene

Il 66enne è stato dimesso dal reparto di cardiologia dopo tre giorni. Presentava un’anomalia che normalmente si riscontra ogni 15mila coronarografie. Un lavoro di équipe tra l’emodinamica e la radiologia interventistica

L’equipe che ha svolto l’intervento, in primo piano il dottor Fabio Sgura e il dottor Federico Casari

L’equipe che ha svolto l’intervento, in primo piano il dottor Fabio Sgura e il dottor Federico Casari

Modena, 16 agosto 2024 – Raro intervento alle coronarie al Policlinico di Modena. E’ avvenuto con successo nei giorni scorsi e ha coinvolto l’équipe di emodinamica della Cardiologia, diretta dal professor Giuseppe Boriani, e di Radiologia interventistica, di cui è responsabile il dottor Cristian Caporali.

L’intervento ha consentito di richiudere una fistola tra il circolo coronarico sinistro e il tronco dell’arteria polmonare su un paziente di 66 anni ricoverato per una sindrome coronarica acuta.

Si è trattato di un caso molto raro, considerando che tale anomalia si presenta ogni 15.000 coronarografie, con una percentuale dello 0,1-0,2%, pari a un caso ogni 10 anni.

L’intervento, svolto nella sala di Emodinamica al quarto piano del Policlinico, è durato 2 ore e ha visto coinvolte l’equipe di emodinamica (dottori Fabio Sgura e Salvatore Arrotti) coadiuvati dai colleghi della radiologia interventistica del Policlinico di Modena (dottori Federico CasariCristian Caporali), in collaborazione con l’intero staff infermieristico e con i tecnici di Radiologia.

Il paziente è stato dimesso dal Reparto di Cardiologia dopo tre giorni.

“Il paziente – spiega Fabio Sgura – è stato ricoverato per una sindrome coronarica acuta a carattere instabile. La coronarografia aveva evidenziato una stenosi coronarica critica della coronaria destra, cioè una chiusura della coronaria che era stata già trattata con uno stent, il classico palloncino che serve a riaprire il vaso. La coronarografia, però, ha evidenziato un’anomalia congenita caratterizzata da una importante fistola artero-venosa, con diametro di 3,5 millimetri, posta tra la porzione prossimale del circolo coronarico sinistro e il tronco dell’arteria polmonare, (documentata anche da TC toracica), che provocava una importante ischemia confermata anche da un test funzionale. Il caso è stato discusso con il Cardiochirurgo di Hesperia Hospital, il dottor Alberto Albertini,  che ha posto indicazione a un intervento percutaneo coronarico e non a un intervento cardiochirurgico. Pertanto, visto il complesso quadro clinico si è deciso di chiudere la fistola coronarica-polmonare con tre spirali di diametro compreso tra 3 e 5 mm in grado di assicurare il massimo risultato con la chiusura completa della comunicazione tra l’arteria e la vena. Le spirali hanno il compito di embolizzare la comunicazione tra l’arteria e la vena, sono molto flessibili e creano un loop in loop consente il riempimento completo del lume vascolare e la conseguente chiusura della fistola. L’esito della procedura è stato positivo e privo di complicazioni”.