"Rattoppate e scollegate Ciclabili da migliorare"

Viaggio tra le corsie per i ciclisti della città. Stato generale accettabile. Ma alcuni tratti si interrompono, sono disconnessi o troppo vicini al traffico

"Rattoppate e scollegate  Ciclabili da migliorare"

"Rattoppate e scollegate Ciclabili da migliorare"

di Sofia Berselli

Tante piste ciclabili a Modena, molte in buono stato, ma alcune invece in pessime condizioni. Nel nostro viaggio tra le corsie dedicate alla bici abbiamo potuto notare come a fronte di una rete generale tutto sommato accettabile per chi monta in sella le corsie riservate siano del tutto assenti in determinate aree della città, mentre altri tratti sono pieni di buche, oppure con radici che arrivano a sollevare l’asfalto costituendo un pericolo per chi le attraversa perchè lo rendono dissestato.

Inoltre, sempre da quello che abbiamo riscontrato nel nostro tour, pare evidente che nel corso del tempo si sono succeduti diversi cantieri in tempi diversi, per cui spesso l’asfalto risulta poco omogeneo e ricco di imperfezioni e rattoppi.

Partendo dalla pista ciclabile di viale Caduti in guerra, vicino alle scuole elementari De Amicis, si possono notare per esempio vari solchi e buchi lungo il tragitto, dovuti agli abbondanti interventi che sono stati fatti sull’asfalto e che rendono il tratto molto irregolare.

Anche la pista ciclabile di viale Buon pastore, all’altezza del Teatro delle passioni, presenta un manto piuttosto disomogeneo, con buche e cavità di varia natura che rendono difficoltoso se non pericolosa la marcia per chi va in biciclette. L’asfalto risulta particolarmente disarmonico e pieno di discrepanze proprio perché sono stati fatti tanti lavori, di diversa natura, che lo hanno reso meno liscio e levigato.

La situazione rimane pressoché simile nelle zone di via Giardini e viale Vittorio veneto, in cui si riscontra un asfalto dissestato e instabile, con buche che non sempre rendono agevole il percorso dei ciclisti. In viale Amendola, invece, il tratto di pista ciclabile di fianco al marciapiede è molto stretto, tant’è che non riescono a passare contemporaneamente due biciclette senza che una delle due occupi la parte di carreggiata destinata ai pedoni. La situazione risulta, invece, diversa in via Berengario, dove ci sono radici che hanno innalzato la carreggiata.

Dal lato del giardino ducale, la pista ciclabile di viale Caduti in guerra è molto fangosa e ricca di sassolini, per cui è un po’ insidioso il passaggio in bicicletta, soprattutto dopo la pioggia.

Inoltre, altri problemi si riscontrano sul cavalcavia Mazzoni, che collega la zona Sacca al centro città, dove l’attraversamento in bici risulta davvero problematico: il marciapiede che costeggia il cavalcavia è molto stretto, non si riesce a passare agilmente, soprattutto se dall’altro lato si incontrano altri pedoni o ciclisti che vengono in senso contrario.

La soluzione migliore sarebbe scendere dalla bici e percorrere il tratto a piedi, ma, spesso, i cittadini scendono dal marciapiede e si gettano in strada oppure rimangono fissi sul sellino. Si tratta di una zona abbastanza trafficata per cui è molto pericoloso scendere dal marciapiede e fare il tratto in strada, dove passano tante automobili anche ad alta velocità.

Anche il quadro in viale Vittorio Veneto appare un po’ complicato: sono presenti molti alberi che rendono difficile il passaggio, tant’è che le biciclette devono muoversi spostandosi da un lato all’altro per evitarli. Rimane un grande punto interrogativo anche la pista ciclabile di viale Montecuccoli, per cui si sono spesi centinaia di migliaia di euro, da quanto rilevano le associazioni di ciclisti, e alla fine non è stata collegata a viale Monte Kosica: si interrompe tutto d’un tratto e non è connessa alla ciclabile successiva, aspetto che ha generato non poche perplessità.

Al termine del nostro viaggio, abbiamo interpellato Eugenio Carretti, presidente provinciale della Fiab, che ci ha tenuto a sottolineare come alcuni tratti delle piste ciclabili siano davvero "disastrati e in pessime condizioni, per cui bisognerebbe intervenire migliorando tanti aspetti poco soddisfacenti".