"Raul sapeva nuotare, dolore indescrivibile"

Choc tra i vicini di Formigine e a Castelfranco dove lavorava in un caseificio: "Era un ragazzo solare, amava i trattori e la montagna"

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"Raul era un ragazzo gentile ed educato, quando ci incrociavamo per le scale mi teneva sempre la porta aperta aspettandomi se uscivamo insieme". Dettagli, piccoli squarci quotidiani di una vita che non c’è più, improvvisamente. Nella palazzina di via Susano a Formigine, le imposte delle finestre sono accostate per non fare entrare il sole cocente; troppa luce per un giorno così buio. La ragazza che incontriamo è la vicina di casa di casa di Raul Demoliti, il 22enne annegato sabato pomeriggio mentre faceva il bagno nel fiume Scoltenna al ponte vecchio di Olina (Pavullo). "Quando ho saputo quello che è successo non ci potevo credere – prosegue la ragazza, coetanea di Raul – una notizia terribile, siamo tutti sconvolti". Anche al Ponte di Olina è stata una domenica triste; nemmeno l’ombra di un bagnante in una giornata torrida come quella di ieri, nessuna risata o schiamazzo.

Uno shock quello accaduto sabato intorno alle 17, quando i sommozzatori dei vigili del fuoco dopo avere individuato il giovane senza vita nel fiume hanno chiesto gentilmente di allontanarsi alle famiglie che avevano piantato la tenda proprio di fronte a quello specchio d’acqua.

Anche al circolo pesca a pochi metri dal punto della tragedia i volti sono scuri. Giuseppe e Alberto Milani, padre e figlio gestori della struttura, raccontano che l’ultimo annegamento risale a vent’anni fa quando una persona rimase impigliata ad un ostacolo sott’acqua e non riuscì a riemergere, ma – dicono – il fiume in sé in quel punto non è pericoloso". "Noi facciamo il bagno qui da quando siamo bambini – dice Alberto – certo, nei fiumi bisogna sempre stare attenti". Qualcuno ipotizza un malore anche se da una prima ricostruzione pare che il giovane sia stato trascinato sul fondo da un ’rullo’ d’acqua, un gorgo in un dislivello che gli avrebbe impedito di riemergere. La fidanzata che era con lui si è salvata ed è sotto choc. Giuseppe Milani pensa al lutto della famiglia.

Lui, purtroppo, ha provato sulla sua pelle cosa vuol dire perdere un figlio. Il suo primogenito Stefano morì un anno fa soffocato da un boccone di carne durante una grigliata a Barberino del Mugello. Di recente il padre con una raccolta fondi ha installato un defibrillatore intitolato al figlio proprio fuori dal bar. "L’ho fatto in ricordo di Stefano ma perché possa essere di aiuto in caso di necessità, anche se spero di non doverlo mai usare". Sabato, purtroppo a nulla sono valsi i soccorsi. "Raul sapeva nuotare, non capisco cosa possa essere successo" dice un amico.

La tragedia di sabato ha scosso più comunità, non solo Pavullo e Formigine ma anche Sant’Agata Bolognese (dove vive il padre del ragazzo) e Castelfranco, dove Raul lavorava al Caseificio Bio Reggiani dopo aver studiato allo Spallanzani. "Aveva ancora una vita davanti, è un dolore indescrivibile – dice sconvolto Gionata Masini –. Conosco Raul perchè lavoravo col padre. Aveva la passione dei trattori e si occupava dei campi, gli piacevano i New Holland.

Raul era di compagnia, gli piaceva ridere, scherzare, era solare ma era anche un grande lavoratore. Amava la montagna, una passione trasmessa dal padre".

Emanuela Zanasi e Riccardo Pugliese