Rave party tra droga e sballo pubblico. La testimonianza

Andrea, 23 anni: "Due volte al mese mi distruggevo"

Rave party in una foto d’archivio (Pressphoto)

Rave party in una foto d’archivio (Pressphoto)

Modena, 10 settembre 2016 - Lo mette subito in chiaro: «Voglio restare anonimo. Ho chiuso con quella vita: ora sto cercando di affermarmi come dj in locali di livello». Il modenese Andrea (il nome è di fantasia) ha compiuto 23 anni da nemmeno una settimana e fino a qualche mese fa era un assiduo frequentatore di rave party in giro per l’Europa («sono arrivato fino a Stoccolma», dice). Giochi di luce, droghe di ogni genere, musica psichedelica sparata a mille, il ricordo – o meglio, lo sballo – di quelle feste è indelebile.

Andrea, perché i ragazzi vanno ai rave? E’ il fascino dell’illegalità ad attirare così tanti giovanissimi?

«Il primo motivo è che puoi farti alla luce del sole. Non hai bisogno di nasconderti per calarti quello che vuoi. I rave vengono organizzati in luoghi isolati o edifici abbandonati. Nelle discoteche e nei locali la droga gira ma devi sempre cercare di non dare nell’occhio, casomai ti nascondi a tirare sulla tavoletta del water. Ai rave non ci sono controlli e tutti sono lì solo per sballarsi».

E’ vero che la musica ti fa perdere il controllo?

«Ai rave si ascoltano ininterrottamente acid house, goa, jungle, tekno, brani che uniti agli stupefacenti ti prendono la testa e ti mandano in trance. Chi va a queste feste ci va per uscire dalla realtà, non ci sono altri motivi».

In che modo avviene il consumo di droga? Davvero non c’è nessuna regola?

«Io ho visto persone che ingoiavano, aspiravano e si iniettavano addirittura di eroina. C’è chi la vende e chi la baratta. Soprattutto quando arrivi è buona abitudine fare la scorta di droga e dividersela tra gli amici. Se provi a comprare o a scambiare pasticche quando sei fatto è matematico venire fregati».

Che tipo di stupefacenti girano?

«Faccio prima a dirti cosa non ho visto. Ai rave puoi trovare cocaina, ecstasy, eroina da fumare e acidi di ogni tipo. Non mancano nemmeno marijuana e hashish, ma li consumano soprattutto i più squattrinati».

E lo spaccio? Difficile credere che i frequentatori dei rave si limitino a uno scambio di droga per uso personale.

«I pusher ci sono sempre, ovvio! Per loro questi eventi sono una vera pacchia. Anzi, senza la vendita il rave finirebbe dopo un’ora perché quello che ti porti dietro lo consumi subito».

In molti sostengono che i rave sono un raduno solo per tossici.

«In realtà trovi un po’ di tutto. Io per esempio vengo da una famiglia normalissima, ma un paio di volte al mese mi piaceva ‘lasciarmi andare’. Ho incontrato anche ragazzi e ragazze che non facevano altro e già parlavano del prossimo evento magari a Berlino o Amsterdam. Adesso ai rave partecipano pure i ‘figli di papà’ che cercano esperienze forti. Sono loro solitamente che vedi collassare perché non ci sono abituati. Se vuoi sballarti devi saperlo fare altrimenti ci rimani».