
Tommaso Leone (Confcommercio)
Modena, 15 maggio 2025 – Otto operatori commerciali su dieci ritengono che le condizioni di sicurezza siano peggiorate: furti, rapine, aggressioni, abusivismo commerciale sono i crimini percepiti in aumento. Tra i problemi del territorio, più delle metà segnala baby gang e malintenzionati. Pesano anche accattonaggio molesto, sporcizia e negozi sfitti.
È la fotografia scattata dall’indagine 2025 condotta da Confcommercio Modena su oltre 300 imprenditori della provincia – di cui il 57% operativi nella città capoluogo –, che ha analizzato percezione sulla sicurezza e i fenomeni criminali principali sofferti dalle imprese del commercio, del turismo, della ristorazione, dei servizi, dell’artigianato e dei trasporti.
Sempre più imprese, spiegano da Confcommercio, "sono convinti che la certezza della pena, leggi più severe in particolare per reati predatori e violenze anche sessuali, una ancora più incisiva protezione sul territorio da parte dei tutori deII’ordine, più illuminazione, siano leve fondamentali per aumentare i livelli di sicurezza delle nostre città. Alta la fiducia nelle forze dell’ordine, ma la grandissima parte del campione giudica l’azione della magistratura, così come l’efficacia della leggi vigenti, insufficiente", chiedendo la riduzione da tre a due gradi di giudizio.
"Vogliamo continuare – rimarca il presidente di Confcommercio Tommaso Leone – a tenere i riflettori accesi nei confronti di tutti gli stakeholders istituzionali, un valore imprescindibile per le imprese". La legalità va difesa "contro vecchi e nuovi fenomeni criminali che minano la capacità stessa di fare impresa e la fiducia dei consumatori, con una conseguente riduzione della loro propensione ad acquistare nei nostri negozi, veri presidi sociali, di servizio alla cittadinanza oltre che di sicurezza del territorio". L’ultimo episodio grave si è verificato domenica nella trattoria alla Fossalta, con rapinatori muniti di coltello che hanno minacciato il titolare per razziare l’incasso.
Nello specifico, rispetto alla percezione dei fenomeni criminali – con particolare riferimento a furti, presenza di malintenzionati e baby gang, sporcizia e degrado – il 78% degli intervistati ritiene che i livelli di sicurezza nell’ultimo anno siano peggiorati, mentre per il restante 22% il quadro è rimasto invariato. Tra i problemi maggiormente presenti nell’area in cui le imprese esercitano la propria attività sono soprattutto la presenza di malintezionati/baby gang (57%), sporcizia e degrado (57%), i negozi sfitti (49%), l’accattonaggio molesto (34%), spaccio e prostituzione (28%).
Ma quali sono, secondo i commercianti intervistati, i crimini percepiti in aumento? I furti sono sul gradino più alto della classifica (per il 90% del campione), seguono violenze/aggressioni (per il 73%), l’abusivismo commerciale (per il 52%), le rapine (50%). Più bassa è la percezione di aumento di altri fenomeni: la contraffazione (per il 37%), l’usura (per il 23%).
Che fare per risolvere? La fiducia nei confronti delle forze dell’ordine è altissima (il 94%), ed è forte la richiesta di protezione sul territorio, indicata dall’80% degli intervistati come l’iniziativa più efficace per contrastare la criminalità assieme alla certezza della pena (79%). Ci sono poi altre misure considerate valide: maggiore illuminazione (75%), più interventi da parte di poliziotti di quartiere e polizia locale (67%), maggiori investimenti su edilizia carceraria e incentivi per acquistare mezzi di difesa passiva (30%).
Un aspetto rilevante è che la quasi totalità degli intervistati (il 92%) considera l’azione della magistratura nel garantire la punizione dei reati insufficiente (81%) o mediocre (11%), l’87% è favorevole ad inasprire le pene, "ma fa da contraltare a questo dato – osservano da Confcommercio – l’estrema sfiducia rispetto al fatto che queste vengano scontate: la grandissima parte del campione continua a pensare infatti che i condannati sicuramente o probabilmente non paghino completamente per i crimini commessi".