Modena, 14 settembre 2024 – L’inopinato (fino a qualche mese fa) ticket Gian Carlo Muzzarelli-Maria Costi sta gettando scompiglio nel Pd modenese. La formalizzazione di mercoledì a Buon Pastore degli aspiranti al Consiglio regionale ha aperto il secondo round della disfida degli ‘otto’ (numero ormai simbolico più che effettivo) che si era scatenata in occasione delle amministrative.
Il primo dato è la vistosa crepa di Palazzo Europa. L’edificio di via Rainusso è saldissimo sia chiaro, ma il mondo cattolico che lo frequenta appare sempre più balcanizzato: le fratture sono multiple, la più grave è quella che divide Maria Costi (sostenuta mercoledì tra gli altri da Fabio Poggi e Diego Lenzini) e Ludovica Carla Ferrari, supportata da Francesca Maletti e da altre componenti di area. Inizialmente il tandem per le Regionali doveva essere tra Muzzarelli e Ferrari. Ma qualcosa si è rotto: l’ex assessora ha deciso di ‘uccidere il padre’, si è mossa per proprio conto nel mondo produttivo e ora si lascia davanti a sé diverse possibilità: avvicinandosi magari anche a Luca Sabatini, mago delle preferenze e punto di riferimento indiscusso in diversi territori.
L’ex sindaco per tutta risposta alimenterebbe tramite la segretaria Federica Venturelli e il suo entourage (in rotta con Ferrari) la candidatura di Maria Costi anche su Modena, aprendosi maggiori possibilità nel distretto. Risponderebbe a questo schema anche l’exploit di Andrea Bosi, che mercoledì ha preso quasi gli stessi voti di Muzzarelli e sta valutando se e in quale direzione sciogliere la riserva: l’obiettivo è tamponare almeno sulla città le scorribande di Luca Sabatini, il cui nome nel frattempo è stato ufficializzato nelle Terre dei Castelli.
Il secondo aspetto è la centralità che sta riassumendo Muzzarelli nel partito, rafforzato dopo il tentativo non riuscito di scalzarlo attraverso un civico blasonato: mercoledì ha ricevuto l’endorsement dei big presenti all’assemblea (tranne quello di Andrea Bortolamasi). Quanto può essere pericolosa una tigre ferita?, si chiedono Stefano Bonaccini e lo stesso sindaco Massimo Mezzetti che ne auspicavano un ridimensionamento. In prospettiva non ci sono solo le candidature per le Regionali, ormai grossomodo assodate. Ma l’egemonia sulla fase congressuale che condurrà alle candidature per le Politiche del 2027 (o 2026) e le amministrative del 2029.