Modena, 22 settembre 2024 – In uno scenario che ha messo in evidenza a livello nazionale la contrapposizione tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo l’altro giorno si è conclusa la consultazione in rete degli iscritti della regione Emilia-Romagna sulla proposta di lista di candidati del Movimento 5 Stelle per le prossime elezioni regionali. Approvato in toto il pacchetto degli 8 nomi che rappresenteranno la provincia di Modena per la convocazione elettorale di novembre. I candidati capeggiati dal coordinatore provinciale Massimo Bonora, sono Barbara Moretti, Mattia Veronesi, Enrica Manenti, Ugo Piacquadio, Sandra Poppi, Luca Fantoni ed Elisabetta Canovi. "Si tratta – secondo i coordinatori regionali Marco Croatti e Gabriele Lanzi – di cittadini espressione della società civile con esperienze professionali diverse e una forte connessione con il territorio, i quali si candidano per portare avanti i valori e i principi del nostro Movimento".
Alla consultazione hanno partecipato 844 iscritti e il listino di nomi proposto in blocco ha raccolto 617 voti favorevoli (73,1%). Contro hanno votato in 227 (26,9%). "Il risultato – commenta Bonora – è quello atteso e in linea con le consultazioni per questo tipo di votazione in altre regioni". "È una bella iniezione di fiducia – fa sapere di rimando Veronesi, che aggiunge – Il risultato è quello sperato. Ma non era così scontato. La nostra comunità ha capito che non c’erano più i tempi tecnici ed hanno accettato".
Ma non mancano, come non sono mancate in occasione delle recenti elezioni amministrative le voci critiche. Tra le prime ad alzarsi quella di Nicoletta Magnoni (nella foto), ex capogruppo in consiglio comunale a Mirandola. "Non c’erano dubbi sul risultato – afferma Magnoni – vista la mancanza di trasparenza di queste votazioni. Molti iscritti, che avevano posizioni in contrasto con i coordinatori, non hanno potuto votare. La partecipazione poi dà conto della nostra irrilevanza purtroppo".
Sullo sfondo di questo risultato aleggia, come possibile chiave di lettura, che le proporzioni tra favorevoli e contrari possano riflettere i rapporti di forza in seno al movimento tra sostenitori di Conte e di Grillo. A spegnere questa interpretazione è lo stesso Bonora. "Posso garantire - fa sapere il coordinatore provinciale - che, in linea di massima, questa diatriba sollevata da Grillo non ha influito sul voto, né favorevole né contrario. È evidente che ci sono opinioni diverse, ma ciò non inciderà sul voto alle Regionali". Respinge questo sospetto anche una storica figura critica della svolta pentastellata di Conte. "Almeno in Emilia-Romagna lo scontro Grillisti Contisti – afferma categoricamente Magnoni – non prende molto. Vengono entrambi considerati causa del calo di consenso del M5S. Grillo per l’adesione al governo Draghi e Conte per la scelta del campo cosiddetto progressista che ci ha fatto perdere voti a favore del Pd".