«Remesina pericolosa I clienti non tornano più»

Ermes Francia (Bed&Breakfast) sulle buche: «Auto già tre volte dal meccanico» E sulla tensione col sindaco: «Sono esasperato». Ma Bellelli: «Attendo scuse»

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di Maria Silvia Cabri

«Chiedere ‘scusa’ al sindaco? Io gli ho solo espresso la condizione disperata in cui versa via Remesina Esterna, nonché la pericolosità di questa strada». Ermes Francia è stato ‘protagonista’ sabato pomeriggio di un momento di tensione con il sindaco Alberto Bellelli, all’iniziativa promossa dal Pd di Novi per la Festa de L’Unità all’arci Taverna in tema di viabilità. «Non volevo offendere, ho iniziato a parlare in modo civile ed educato. Sono esasperato per questa situazione di via Remesina, che sta danneggiando molto me, la mia famiglia e la mia stessa attività lavorativa». L’uomo è infatti titolare del Bed & Breakfast ‘Dal Nomade’, che si trova al civico 35 proprio di via Remesina Esterna. «Sto perdendo clienti: di solito si fermano da me gli operai che lavorano nei cantieri della zona. Ma venuti una volta e preso atto di come è la strada e della difficoltà e pericolosità a percorrerla, non tornano più. Vanno altrove e non so se ritorneranno da me. E al di là del numero di ospiti che sto perdendo, anche perderne uno solo a causa di una strada che il Comune lascia così, riempie di rabbia e amarezza».

«Per il mio lavoro e per la normale routine di una famiglia – prosegue Ermes – io mi trovo a percorrere via Remesina anche quindici volte al giorno ma è impraticabile. Ho già portato tre volte la macchina dal meccanico perché a causa del manto stradale si rompono le cuffie del braccetto dello sterzo, lampadine e altro. E devo tornarci ancora».

Il Bed & Breakfast ‘Dal Nomade’ si trova sulla Remesina, a soli 12 metri dalla strada: «Nonostante ci sia l’obbligo dei 30 kmh, nessuno li rispetta, le macchine passano veloci e transitano molti autocarri: qualche giorno fa, il passaggio di una macchina ha sollevato un sasso dalla strada, che è stato proiettato contro una vetrata della struttura di alloggio. «Mi ha rotto il vetro della tromba delle scale, ma mi chiedo: e se ci fosse stata una persona al posto della vetrata?».

«E’ facile parlare da ‘fuori’: penso che se i tecnici comunali fossero costretti a percorrere questa strada quattro o sei volte al giorno come facciamo noi tutti residenti, cambierebbero idea sulla transitabilità della stessa in queste condizioni». «Quello che io chiedo non è un rimborso per le perdite subite e le spese che sto sostenendo – spiega Francia – ma che l’amministrazione intervenga in tempi rapidi e faccia le cose come vanno fatte: è urgente riasfaltare la Remesina».

Da parte sua il primo cittadino vuole smorzare i toni polemici legati all’episodio di sabato, «ma gradirei ricevere delle scuse per le offese che mi sono state rivolte, non vorrei arrivare a dover querelare». «Per il resto – prosegue Bellelli – io stesso ho invitato i componenti del comitato Remesina rimasti in sala ad alzare i cartelli che avevano, con il ‘prima’ e ‘dopo’ della strada, perché quella era una protesta civile e io la posso accettare».