Aveva trasformato la propria abitazione in una residenza per anziani, pur non avendo alcuna qualifica o autorizzazione. Quando la polizia municipale, all’epoca dei fatti (marzo 2019) entrò nell’abitazione della donna, scoprì come i quattro anziani ospiti – tutte persone con forme di demenza gravi, allettate e non autosufficienti –, fossero ‘abbandonati a loro stessi’, sistemati in altrettanti letti in mansarda. La pubblica accusa ha chiesto ieri per l’imputata, una operatrice sanitaria di 55 anni di Novi di Modena, una condanna pesante a cinque anni di carcere per maltrattamenti.
Era stato il Comune di Novi, a comunicare la situazione ad un nucleo ispettivo. Inizialmente il procedimento era stato aperto per abbandono di minori o anziani ma, successivamente, il pm Niccolini ha aggravato il capo di imputazione, che è passato a quello di maltrattamenti.
La difesa – nella persona dell’avvocato Marco Malavolta –, alla luce della modifica dell’imputazione, aveva chiesto il rito abbreviato.
Ieri è stata chiesta per l’operatrice sanitaria la condanna a cinque anni di carcere, ritenendo provati i maltrattamenti.
Secondo la difesa, invece, i maltrattamenti richiedono un’abitualità dei comportamenti mentre, in questo caso, si riscontrarono criticità nel solo e unico sopralluogo effettuato dagli ispettori. Nessuno dei familiari degli anziani si è mai costituito parte civile.
v.r.