"Resisto, ma la vita è cara Molti sognano Abu Dhabi"

La testimonianza di Angela, che lavora in Gastroenterologia a Baggiovara "Turni di lavoro massacranti e stipendi insufficienti: ci aiuta lo psicologo".

"Resisto, ma la vita è cara  Molti sognano Abu Dhabi"

"Resisto, ma la vita è cara Molti sognano Abu Dhabi"

"Tengo duro, ma la tentazione di lasciare la città c’è stata. Molti miei colleghi guardano addirittura agli Emirati Arabi, dove ci sono stipendi da 8mila-9mila euro al mese. Qui invece in molti, soprattutto per quello che abbiamo visto dopo il covid, siamo costretti ad andare dallo psicologo". Non solo i calciatori alla Cristiano Ronaldo. Ci sono fuoriclasse che scelgono l’oriente anche tra gli infermieri. Angela Portagnuolo, 30 anni, originaria della Puglia, è a Modena dal 2012 dove ha studiato. Dal luglio 2019 lavora nel reparto di Medicina Gastroenterologia di Baggiovara (prima era in una struttura per anziani in provincia). È rsu per la Fp Cgil. Ama l’Emilia Romagna per il livello di servizi che è in grado di offrire, ma ogni giorno che passa è sempre più dura viverci.

Qual è il rapporto infermieri-pazienti nel suo reparto?

"Adesso siamo due per 16 pazienti di giorno, mentre di notte si scende a uno a 16. Siamo ai limiti per un reparto di fatto ad alta intensità considerando che ci possono essere pazienti ventilati da assistere in toto con gli altri che magari stanno male e non possono essere assistiti: la signora a letto che mi chiede la bottiglietta d’acqua la riceve dopo un’ora magari. Il problema per ora comunque non è tanto il numero di operatori in servizio, ma quello dell’intero organico".

Cioè?

"Basta una malattia di un collega per essere richiamato dalle ferie o saltare il riposo e nessuno dice di no, per non mettere in difficoltà gli altri, così ci aiutiamo a vicenda. È tutto basato sulla buona volontà".

E il riposo salta.

"Se ho smontato alle sette di questa mattina perché ho fatto la notte poi devo lavorare anche la mattina, sono stanca e più soggetta a distrazioni. Solo che parliamo della vita delle persone e gli errori in un prelievo, in un’iniezione, costano cari".

Ma perché mancano gli infermieri?

"Molti tornano al sud dove il costo della vita è comunque più basso oppure vanno all’estero. In Germania si arriva ai 2mila euro, oltre alle indennità covid che possono far salire lo stipendio anche a 3mila euro. Adesso in molti pensano di trasferirsi negli Emirati Arabi dove si arriva anche a 8-9mila euro".

Lei quanto guadagna?

"Io ho un netto che può arrivare a 1.600 euro. Ma vivo a Modena in affitto con un altro coinquilino, una stanza costa almeno sui 400 euro al mese, con bollette e condominio siamo a 800 euro al mese. Con l’impennata dei prezzi è diventato complicato".

Diceva che c’è chi ricorre allo psicologo?

"Sì, soprattutto dopo il covid diversi colleghi, compresa me, sono andati in analisi (tra l’altro una spesa in più): turni di lavoro massacranti, le salme nei sacchi neri, quel numero impressionante di morti, la gente che spirava senza avere vicino i familiari: è stato troppo per tutti".

Gianpaolo Annese