STEFANO MARCHETTI
Cronaca

Riapertura della chiesa di San Domenico a Modena dopo il restauro post-sisma 2012

La chiesa di San Domenico a Modena riapre dopo un lungo restauro a seguito del sisma del 2012. Cerimonia domenica alle 10.30

La chiesa di San Domenico

La chiesa di San Domenico

Modena, 9 dicembre 2024 – La sua cupola si innalza fino a più di 40 metri e la sua forma ellittica la rende pressoché unica e ancor più preziosa. La chiesa di San Domenico, la più imponente di Modena (non a caso era la chiesa di corte, proprio accanto al Palazzo Ducale), si prepara a riaprire finalmente al culto dopo pazienti e accurati lavori per curare le ferite inferte dal sisma del 2012: domenica prossima alle 10.30 la comunità dei fedeli e la famiglia dei Paolini, che da qualche anno ha in cura il complesso, saluteranno la rinascita di questa meraviglia d’arte e d’architettura.

La cerimonia di riapertura sarà presieduta da don Domenico Soliman, superiore generale della Società San Paolo. "Il restauro di San Domenico è stato un percorso lungo e impegnativo – ha sottolineato sul settimanale diocesano ‘Nostro Tempo’ il geometra Mario Guglielmo Ferrari, direttore dell’Ufficio ricostruzione dell’arcidiocesi di Modena –, reso ancor più complicato dalla necessità di procedere per stralci sulla base dei contributi disponibili".

Una prima tranche di lavori (per un importo di circa 385mila euro) è iniziata il 3 ottobre 2017 e si è conclusa il 20 settembre 2019, e ancor più consistente è stato il secondo stralcio, avviato il 24 febbraio 2022 e chiuso poche settimane fa, con un contributo di un milione e mezzo di euro da parte della Regione, nell’ambito del piano di ricostruzione.

"Il progetto di riparazione e rafforzamento ha previsto la messa in opera di numerosi tiranti in acciaio alle imposte degli archi, di cui la chiesa era priva – ha spiegato l’architetto Elena Silvestri –. Altri interventi hanno riguardato le volte, le lesioni delle murature e gli intonaci della cupola. È stato effettuato anche un importante intervento di consolidamento delle murature e della guglia del campanile, già compromesso da sismi del passato".

La chiesa di San Domenico, nel suo assetto attuale, risale al ‘700: la chiesa e il convento originari sorsero a partire dal 1243, e nel XVI secolo ai Domenicani venne affidato il Tribunale modenese dell’Inquisizione, poi fra il 1708 e il 1731 la chiesa fu interamente ricostruita, su progetto di Giuseppe Antonio Torri, per uniformare lo stile al vicino Palazzo Ducale. All’interno di San Domenico è conservato anche un meraviglioso gruppo scultoreo di Antonio Begarelli, raffigurante Cristo nella casa di Marta e Maria, realizzato nel 1544.

L’ordine domenicano ha lasciato Modena nel 2001, e l’arcivescovo Benito Cocchi decise dunque di affidare la chiesa ai padri Paolini, che ancora oggi curano anche le attività del Centro culturale Giacomo Alberione, nello stesso complesso (con ingresso da via III febbraio). "Riaprire la chiesa è un dono sia per i modenesi che per noi – ha rimarcato don Domenico Aquino, superiore della chiesa e della casa –, perché ci permette di fare in pienezza un apostolato che in questi anni non si è mai fermato".

Fra i primi ad ‘abitare’ la chiesa ritrovata saranno proprio... i vicini di casa, ovvero gli ufficiali e gli allievi dell’Accademia Militare che nei giorni successivi alla riapertura celebreranno proprio in San Domenico la Messa di Natale.