Riapre il Duomo: «La città rinasce oggi»

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QUASI come il giorno delle nozze. Clima di festa oggi in città, a tratti d’eccitazione e di commozione, con il ‘cuore’ rivolto al Duomo di Santa Maria Maggiore, che alle 18, a oltre sette anni dal sisma, riapre al culto con la solenne cerimonia e la santa messa officiata dal vescovo emerito Monsignor Francesco Cavina, dal parroco Flavio Segalina e dai confratelli. Un evento tanto atteso dai mirandolesi, «un traguardo che è di tutti», sottolinea il presidente della Regione Stefano Bonaccini, che presenzierà assieme all’assessore regionale alla Ricostruzione Palma Costi. «E’ sull’impegno condiviso per veder rinascere un luogo così importante – aggiunge il governatore – che si misura la forza della comunità Veder ripartire i centri storici, a cominciare da chiese e monumenti, è l’obiettivo che ci siamo dati in questa fase finale della ricostruzione. Riportarli a piena vita e farlo insieme vuol dire ricucire fino in fondo l’anima e l’identità dei nostri territori. Questa inaugurazione dà testimonianza del buon lavoro di squadra». Il recupero e i lavori di messa in sicurezza sono stati finanziati dalla Regione con 6,2 milioni. Oggi, i fedeli assisteranno alla riapertura della chiesa dal maxi schermo in piazza Duomo. Al di là della gioia per il monumento simbolo restituito alla città, da giorni non mancano note di malcontento per «la scelta di escludere il popolo», che solo domani potrà ammirare la bellezza del Duomo, aperto da mattina a sera. Oggi, infatti, si entra solo muniti di pass. La Diocesi di Carpi ne ha distribuiti 400. Sono ‘pass istituzionali’ quelli consegnanti alle autorità religiose, civili, politiche, militari, al Sovrintendente, ai progettisti, ai benefattori tra cui la Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, la ditta Budri Marmi, la famiglia Reggiani, e tanti altri. «Ci hanno snobbato, 400 pass sono troppi». Polemiche che, forse, sfumeranno domani quando tutti potranno toccare con mano la bellezza della chiesa rinata. Quanto all’orologio, prima del sisma sulla facciata, «non è stato possibile ricollocarlo, la ricostruzione antisismica ha imposto scelte architettoniche e strutturali, ma il meccanismo di funzionamento è stato mantenuto», spiega il parroco, a cui oggi verranno consegnate ufficialmente le ‘chiavi’ del Duomo secondo il protocollo previsto dalla solenne riapertura. Tra il 2012 e 2013, il Duomo è stato anche oggetto di opere provvisionali e interventi urgenti di messa in sicurezza per quasi 815 mila euro, garantendo così la salvaguardia dell’edificio.