Richetti vuole dieci punti, Vaccari ‘attendista’

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MARTEDÌ si avvicina. Sarà quello il giorno in cui Conte si presenterà in Senato e la crisi aperta da Salvini imboccherà una direzione netta. Non sono esclusi colpi di scena, con il leader del Carroccio preso decisamente in contropiede dal possibile accordo tra Movimento Cinque Stelle e Pd, intesa che potrebbe dare vita a un nuovo Governo, inedito quanto quello sottoscritto un anno fa dalla Lega e i grillini. Cosa accadrà? Salvini ritirerà la sfiducia a Conte cercando in extremis una resa (con maxi-rimpasto dei ministri) col ‘ferito’ Di Maio? Oppure si profilerà il matrimonio tra dem e il Movimento fondato da Grillo? Quali sono gli auspici dei parlamentari modenesi a Roma, in particolare quelli del Pd? Insomma, ha ragione il redivivo Renzi o meglio andare al voto come sostiene l’attuale segretario Zingaretti? Dalle colonne di Avvenire, Matteo Richetti non boccia tout court l’idea di un esecutivo coi 5 Stelle «a patto sia un’operazione vera, basata su dieci di punti di programma alla tedesca, definiti, con politiche del lavoro, sussidi alle imprese ed emergenza ambientale. Un programma di politiche ragionate, non come fatto fino ad ora. Se M5s capisce che l’impostazione realizzata fino a qui si è rivelata fallimentare è una cosa, ma se è ancora No Tav, No Tap, no tutto…». Caldeggia un governo di transizione – escludendo quindi elezioni immediate – la senatrice vignolese Laura Garavini: «La situazione politica attuale in Italia è così seria che ci si deve chiedere se non sia il caso di sostenere un Governo a tempo, al fine di evitare che la situazione economica diventi ancora più catastrofica di quanto già non sia». Più cauta la deputata Giuditta Pini: «Prima di tutto aspetto di vedere se martedì si aprirà o meno davvero questa crisi di Governo. Fino ad ora abbiamo assistito a uno spettacolo indecoroso. Sulla linea che dovrà tenere invece il partito, aspetto di parlare e discutere durante la direzione nazionale del 21».

Non siede più in Parlamento, ma ha un ruolo di primissimo piano nel partito Stefano Vaccari, responsabile nazionale dell’organizzazione del Pd. L’ex senatore sposa decisamente la linea di Zingaretti, orientata alle elezioni subito. A prova di ciò, Vaccari ha condiviso sul suo profilo Facebook anche l’ultimo post del segretario Pd che recita: «Continuo a pensare che aprire dibattiti su Governi futuri prima che quello in carica cada sia un errore. Nasconde il dato politico di fondo: l’esperienza del governo populista è fallita. Il Pd è pronto per andare alle elezioni e proporre un’idea diversa rispetto al Paese dell’odio e in questo senso si sta organizzando».

Vincenzo Malara