Riconosciuto l’impianto accusatorio

Trentasei ricorsi rigettati, 39 dichiarati inammissibili, mentre per 13 posizioni vengono disposti annullamenti con lievi ricalcoli di pene o rinvii limitatamente a pochi capi d’accusa. La Corte di Cassazione ha confermato le condanne decise della Corte di appello nel maxi-processo di ‘Ndrangheta ‘Aemilia e così pure il quadro accusatorio della storica operazione contro le infiltrazioni e il radicamento della criminalità organizzata calabrese in Emilia-Romagna, scattata nel 2015 con 117 arresti. Si tratta del secondo riconoscimento della Cassazione all’impostazione accusatoria di Aemilia, dopo quello arrivato nel 2018 con 40 condanne definitive agli imputati che avevano scelto l’abbreviato. Per chi ha percorso la via del dibattimento la Corte di Appello di Bologna aveva inflitto a dicembre 2020 oltre 700 anni di carcere complessivi, a 91 persone.