"Ricorrere agli abusivi è rischioso per la salute"

Cna e Lapam: "La pandemia ha alimentato l’illegalità nel settore benessere. Diffidare di prezzi al ribasso"

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La notizia della morte di Samantha Migliore dopo un trattamento estetico a domicilio riapre la questione dell’abusivismo. "Gli operatori professionisti hanno studiato e sono soggetti a rigidi controlli sanitari proprio a garanzia dei clienti. – commenta Maria Luisa Burani, responsabile Cna Benessere e Sanità – Non sappiamo se questo sia il caso ma, in tutti i modi, affidarsi a operatori sprovvisti di un’adeguata preparazione può risultare più economico nel breve periodo, ma può provocare danni gravi e permanenti nel lungo".

Purtroppo, ci troviamo di fronte a una situazione in cui, a causa anche delle restrizioni imposte dalla pandemia, l’abusivismo ha tratto linfa vitale dai lockdown. "L’estetica a domicilio non si può praticare salvo caso di forza maggiore – spiega Burani – La pandemia con le chiusure ha sicuramente amplificato il fenomeno: molti sedicenti acconciatori od estetiste hanno approfittato della chiusura degli esercizi, lavorando senza costi, mentre le imprese vere hanno rispettato le regole e tutti i protocolli di sicurezza". Il confine tra trattamento estetico e chirurgia estetica è molto chiaro: lo traccia la legge 190 e i vari regolamenti e decreti annessi. "Si tratta di un’attività regolamentata e questo significa che per poter fare tale attività è necessario un percorso formativo da svolgersi all’interno di un ente di formazione accreditato presso la regione che rilasci la qualifica professionale valida sull’intero territorio. Inoltre il decreto 2062015 elenca tutte le attrezzature (come laser e dermografo) che gli estetisti possono utilizzare. Oltre al rispetto di tutti i protocolli di igiene e di sicurezza. Di certo, il trattamento estetico é molto meno invasivo della chirurgia. La raccomandazione che ci sentiamo di dare é di affidarsi al professionista di fiducia e non accettare promesse e risultati mirabolanti". Cna ha istituito ’Imprese per te’, un portale dove i cittadini possono individuare aziende e professionisti regolarmente attivi.

Anche Lapam Benessere, guidata da Giancarlo Santunione, fa campagne mirate contro l’abusivismo: "Quello che diciamo sempre è di mettere testa e corpo in mani sicure. Servirebbero più controlli sul settore, per scovare gli abusivi". SAntunione rinnova l’appello ad affidarsi ai veri porfessionisti: "Diffidare anche dei saloni che propongono trattamenti a prezzi stracciati, significa che utilizzano prodotti scadenti o addirittura nocivi". Il caso di Samantha ha colpito tutti: "Questo è un caso limite, finito in tragedia, ma ci sono tante persone che si affidano agli abusivi rischiando la propria salute. L’abusivismo c’è sempre stato anche prima della pandemia, ma certo il Covid - con le chiusure forzate di centri estetici e parrucchieri - lo ha alimentato".

val. b.