REDAZIONE MODENA

"Ricorso al Tar, nel caso vinca l’azienda i consiglieri non devono pagare"

Il gruppo consigliare di Forza Italia e gli altri gruppi di opposizione di Nonantola prendono posizione sulla variante urbanistica bocciata dal consiglio comunale, che ha portato alla presentazione di un ricorso al Tar. Le casse del Comune potrebbero essere svuotate per risarcire la ditta e si chiede chi abbia messo il Comune in una condizione tale da bocciare il progetto.

"Ricorso al Tar, nel caso vinca l’azienda i consiglieri non devono pagare"

Continuano a Nonantola le prese di posizione sulla variante urbanistica bocciata dal consiglio comunale nei confronti della società O&N spa, che a seguito di questo hanno poi presentato ricorso al Tar. Ieri, il gruppo consigliare di Forza Italia, dopo avere stigmatizzato le dichiarazioni contenute nella nota dell’amministrazione ("le affermazioni della Giunta sono gravissime e perseguibili legalmente", ha ricordato che "se condannato, il Comune di Nonantola dovrà pagare alla ditta quanto definito dal Tar (la richiesta danni è per oltre 17 milioni, ndr) e solo dopo potrà fare causa ai consiglieri comunali per rifarsi con loro della cifra. Vale a dire che le casse del Comune si dovranno svuotare e poi, dopo anni di contenzioso, rivalersi sui consiglieri comunali del Pd e delle sinistre". Gli altri gruppi di opposizione invece, ovvero Nonantola Libera, Nonantola Progetto 2030 e Movimento 5 Stelle Nonantola, in una lunga nota sottolineano tra l’altro: "I gruppi consiliari Nonantola Libera, Nonantola Progetto 2030 (nella foto Alessandro Di Bona) e Movimento 5 Stelle Nonantola, lasciando ad altri le polemiche sterili, intendono richiamare l’attenzione su un punto cruciale che la ditta solleva, ovvero ’la forte aspettativa creata in fase precontrattuale’ che il ricorso pone alla base delle motivazioni".

E ancora: "È oggi infatti noto che, prima di arrivare all’approvazione della delibera consiliare, Sindaca, Giunta e Consorzio delle attività produttive hanno avviato un iter procedurale e amministrati extra consiliare sul progetto, partito già nel 2018, mentre i consiglieri comunali venivano informati solo nel 2021. Durante la lunga interlocuzione con le aziende, avvenuta senza il coinvolgimento del Consiglio Comunale, a nessuno dei soggetti è venuto in mente che il Consiglio, contrariamente a quanto asserito nel ricorso, non ha solo un mero compito di ratifica, ma un legittimo potere decisionale in materia di scelte urbanistiche. Per quanto concerne gli eventuali risarcimenti richiesti, che ammonterebbero ad oltre 17 milioni di euro, in risposta ai colleghi Platis e Casano di FI, nonché alla nota della Sindaca, vogliamo ricordare che il preteso risarcimento (tutto da verificare) se anche, per pura ipotesi, fosse a carico del Comune, lo stesso sarebbe da imputare all’Amministrazione comunale, anche solo per il fatto che il voto è espressione di un organo collegiale e non dei singoli consiglieri opponenti o astenuti. È quindi lecito chiedersi innanzitutto se la richiesta di risarcimento poggi su fondate basi giuridiche (cosa di cui dubitiamo) e, ove fosse accertata, chi abbia messo il Comune in una condizione che ha visto il progetto bocciato non solo dalla minoranza, ma persino da tanti della maggioranza".

m.ped.