
In toscano un ‘pallaio’ è il campo stretto e lungo in cui si gioca a bocce A Finale era in disuso ed è stato riattivato in collaborazione con il Comune
Finale Emilia, 16 giugno 2025 – È un termine antico, può ricordarci la lingua di Dante o – per rimanere più vicini a noi – la parlata di Roberto Benigni. In toscano, un ‘pallaio’ è un campo stretto e lungo in cui si gioca a bocce. Sabato a Finale è stato inaugurato il "Pallaio Maracanà", un’area destinata al gioco delle bocce proprio a fianco della torre dell’acquedotto in via Frassoni.
Il campetto era entrato in funzione già qualche anno fa ma col tempo era andato in disuso, pressoché dimenticato, quindi trascurato. Nei mesi scorsi un piccolo gruppo di quattro volontari ha sottoscritto un patto di collaborazione con l’amministrazione comunale per prendersi cura dell’impianto: sono stati effettuati lavori e migliorie, è stata sistemata l’illuminazione, si è spianata la terra, si è realizzato anche un percorso per rendere più agevole l’accesso. Sono state necessarie lunghe ore di lavoro e di impegno e al progetto hanno collaborato anche vari sponsor.
L’altra mattina si è tenuta l’inaugurazione, alla presenza anche del sindaco Claudio Poletti che non ha mancato di provare qualche tiro con le bocce. Il Pallaio Maracanà sarà a disposizione di tutti coloro che desiderino cimentarsi in un gioco tradizionale che può sembrare facile ma in realtà richiede un’altissima concentrazione e molta precisione nel lancio. Il gruppo di volontari è capitanato da Raffaello Regoli, valente musicista, che si è cimentato nell’impresa anche nel ricordo del padre Valdo, maestro della scuola di musica, conosciuto come ‘al Piparo’ o ‘al Tuscan’: "Proprio lui mi ha insegnato la musica e la passione per le bocce". Per Regoli e i suoi amici "ricreare il campo vuole essere un modo per socializzare e ridare un po’ di luce al paese".
s. m.