PAOLO TOMASSONE
Cronaca

Ristorazione, margini quasi azzerati "Gli ingredienti costano il doppio"

Chef Marchini sullo stato di salute del settore: "Modena un’isola felice, ma la pandemia ha lasciato il segno"

Ristorazione, margini quasi azzerati  "Gli ingredienti costano il doppio"
Ristorazione, margini quasi azzerati "Gli ingredienti costano il doppio"

di Paolo Tomassone

Il passatello, sia quello preparato in casa dalla nonna e servito rigorosamente in brodo, sia quello nella versione gourmet, è sinonimo di famiglia e di ospitalità. Ed è proprio lui il protagonista della Giornata della ristorazione che si celebra oggi in Italia. In questa occasione Fipe-Confcommercio, Federazione italiana pubblici esercizi, a Modena promuove questa mattina il workshop e show cooking ’Il passatello, origini e versioni stellate’. "Siamo contenti che abbiano aderito a questa iniziativa diverse associazioni e chef modenesi con l’obiettivo di tenere alta l’attenzione su un comparto fondamentale per il nostro paese, non solo per i numeri ma per l’importanza sociale, culturale e storica che ricopre". Lo spiega Luca Marchini, chef de L’erba del re e presidente provinciale di Fipe-Confcommercio.

Marchini, dopo tre anni di Covid qual è lo stato di salute del comparto della ristorazione?

"Qui a Modena siamo in un’isola felice rispetto ad altri territori in cui le imprese del settore stanno ancora soffrendo. È merito anche di tante persone che nel tempo hanno investito, si sono distinte e hanno permesso al nostro territorio di diventare sempre più attrattivo".

Il turismo è fondamentale per la ristorazione.

"Sì certo, sono due comparti che si integrano e la ristorazione ha potuto beneficiare dei risultati molto positivi che sta raggiungendo il turismo in questi mesi. Modena vive di una luce speciale, ma non c’è niente di regalato, è tutto stato conquistato".

La ferita del Covid si è rimarginata?

"No, la cicatrice rimarrà a vita. C’è chi non ce l’ha fatta ed è già uscita dal mercato e chi è riuscito a resistere, ma ha ancora le cicatrici. Da giugno 2021 chi ha sempre operato in un certo modo sta lavorando bene, ma con difficoltà dieci volte superiori rispetto al passato. Questo a causa degli aumenti delle bollette, dei tassi bancari e dei costi delle materie prime".

È per questo che sono aumentati i prezzi dei menù?

"Guardi, io penso che un ristoratore non debba temere ad alzare i prezzi ma non è una cosa così immediata e semplice come potrebbe sembrare. Alcune materie prime, per esempio la verdura, a noi costano il doppio, ma non possiamo in automatico raddoppiare il prezzo di un piatto nel menù. Il problema oggi non è riuscire a riempire il locale, ma trovare delle marginalità adeguate che giustifichino un approccio imprenditoriale di un certo tipo. Marginalità che, tra l’altro, già prima della pandemia erano risicatissime e adesso proprio non ci sono".

E come fate a reggere?

"Oggi abbiamo la possibilità di fare fatturato ma fatichiamo a farlo perché non sappiamo con chi farlo. La mancanza di personale è una vera e propria piaga che coinvolge diversi settori, compreso il nostro. Mancano cuochi, camerieri, lavapiatti e personale di segretaria".

Dagli ultimi studi emerge che anche i ristoranti stellati soffrano la congiuntura economica attuale. È così anche a Modena?

"Tutta la ristorazione ha avuto delle difficoltà superiori a prima. Ci sono alcune tipologie, non solo gli stellati ma anche chi lavora di alto livello con una cucina gourmet, che hanno difficoltà superiori perché i costi per queste aziende si moltiplicano rispetto a un ristorante normale. La gente che sceglie questi locali del resto pretende giustamente di più, e noi vogliamo dare a loro un servizio in più".