ALBERTO GRECO
Cronaca

Rivolta del personale di primaria e scuola d’infanzia

Mirandola, docenti e staff Ata criticano la dirigente: "Silenzi imposti e contratti ignorati, chiediamo rispetto e ascolto".

E’ rivolta di gran parte del personale docente e Ata nella Direzione Didattica di Mirandola, che riunisce i plessi dell’infanzia e della primaria locali. Bersaglio delle critiche, ma anche delle segnalazioni, presentate a più riprese da due anni a questa parte alle autorità scolastiche (Ufficio regionale e provinciale), e ora pure di una diffida comunicata anche al Prefetto e al Ministero dell’Istruzione, è la dirigente scolastica. Non appena si è insediata – secondo la denuncia dei sindacati Cisl Scuola Emilia Centrale, Snals Confsal e Anief – pare avere ingaggiato una sorta di braccio di ferro con numerosi colleghi e staff della struttura.

"A nulla – affermano i tre sindacati – sono valse le segnalazioni, le richieste di confronto, gli appelli al buon senso. Chi dovrebbe prendersi cura della comunità scolastica ha scelto la chiusura. E allora non resta che alzare la voce, chiedere l’intervento delle autorità competenti e richiamare ogni cittadino alla responsabilità di non girarsi dall’altra parte. La scuola pubblica si difende insieme. Non si può costruire il futuro dei nostri figli su una quotidianità fatta di silenzi imposti, di contratti ignorati e di lavoratrici stremate. Chiediamo rispetto, ascolto e giustizia".

La goccia che ha fatto traboccare il vaso è accaduta un mese fa. "L’ultimo tavolo di contrattazione – racconta Carmelo Randazzo, segretario generale Cisl Scuola Emilia Centrale – è stato sospeso dopo che la dirigente davanti a noi ha affermato ‘o si fa così o così’ e poi se n’è andata lasciandoci sbalorditi e senza possibilità di replica". E adesso unitariamente dopo l’assemblea del personale è stato annunciato lo stato di agitazione delle circa 200 figure, tra docenti, precari e Ata. "Ci attendiamo la convocazione da parte del Prefetto di un tavolo di contrattazione – fa sapere Randazzo –, poi decideremo se fare sciopero".

Alberto Greco