«Rogo, Giuseppe si è svegliato e ci ha riconosciuti»

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«IL NONNO Giuseppe ci ha riconosciuto tutti, uno ad uno, e questo è già un bellissimo segnale».

Samantha Pelliciari, nipote di Marta Goldoni, la 85enne morta con la sua badante ucraina Yaroslava Kryvoruchko (‘Gloria’), di 74 anni, nell’attentato incendiario alla sede della Polizia Municipale, alterna lacrime di dolore per la morte della nonna, a cui era molto legata, «per me era una seconda mamma», alla contentezza per il nonno, ricoverato all’ospedale di Mirandola, «in fase di miglioramento dopo il ricovero a Ravenna in condizioni disperate». Il nonno non sa ancora che la moglie è morta tragicamente. Samantha racconta alle tantissime persone che in questi giorni di dolore la fermano per strada, dimostrando affetto e vicinanza, che «a differenza della nonna, molto esile di corporatura, il nonno è più robusto e questo sicuramente l’ha salvato. Quella notte, l’hanno trovato accanto alla finestra nel tentativo di aprirla, segno che era riuscito a scendere dal letto» sottolinea la nipote. L’anziano, infatti, di 86 anni, potrebbe lasciare l’ospedale nell’arco di breve tempo ed essere momentaneamente ricoverato nella Casa Protetta di Mirandola, decisione quest’ultima presa dall’amministrazione comunale in accordo con i tre figli. Nei giorni scorsi, la famiglia Pelliciari ha contattato il Comune manifestando l’intenzione di far celebrare i funerali (forse domani ma più probabile martedì dopo l’autopsia) della «carissima mamma Marta» in forma pubblica, ma al contempo esprimendo il desiderio che venga rispettato il loro dolore. Il caso è balzato alla cronaca nazionale e la famiglia, dopo la pressione iniziale, chiede discrezione e rispetto pur ringraziando tutti per la partecipazione. Sarà il Comune – lo ha deciso ieri l’ultima giunta del sindaco Maino Benatti – a pagare le spese dei funerali e il trasporto delle due salme. Come del resto già annunciato il giorno dopo il rogo, divampato nella notte di lunedì scorso, che ha causato la morte delle due donne, l’intossicazione delle 19 persone che risiedevano nello stabile, tra cui tre in modo grave. I funerali della badante ucraina saranno celebrati nel suo paese d’origine. Ad attendere il feretro ci sarà il figlio. «Yaroslava – raccontano le amiche che piangono la sua morte – continuava a rimanere in Italia per aiutare il figlio e la sua famiglia. Ci mancherà molto, il suo carattere allegro e solare era contagioso». v.bru.