MOLDOVAN 7,5. Non va per il sottile con i piedi, ma un suo rinvio avvia l’azione del vantaggio neroverde, un’uscita da brividi al minuto 32 e l’attenzione dovuta nei confronti di Florenzi e Ciervo. Determinante nel finale su Rizzo Pinna.
ODENTHAL 6. Torna nell’undici di partenza. Se la cava senza strafare, prima di essere sacrificato al cambio di modulo (1’ s.t. Obiang 6. Fatica e attenzione) ROMAGNA 6,5. Ora su Strizzolo, più spesso su Mazzocchi, in trincea nel finale.
LOVATO 6. Gran chiusura (10’) su Florenzi, poi buona guardia. L’infortunio muscolare che lo toglie dai giochi preoccupa (4’ s.t.
Muharemovic 6,5. Dentro a freddo, subito nel match)
PAZ 6,5. Sceglie la sua ‘gamba’ e non l’esperienza di Toljan, Grosso, per chiedergli gara a tutta fascia. Il colombiano risponde da par suo: generoso e utile in entrambe le fasi, a volte eccede in esuberanza, ma si fa sentire eccome.
IANNONI 6. L’ammonizione presa dopo 7’ per rimediare ad una topica di Laurientè lo depotenzia solo in parte. Ci mette corsa e fisico, e anche tecnica nel coordinarsi quando, a ridosso di fine primo tempo, va vicinissimo al gol ma trova Micai in versione extralusso (1’ s.t. Pierini 6. Ci mette del suo nel mandare Laurientè verso Micai in occasione del vantaggio neroverde)
BOLOCA 7. Metronomo atipico, più elettrico che compassato. Verticalizza sistematicamente, cattura e riorganizza. Nelle ripresa diventa mezzala, senza smettere di produrre valore aggiunto.
THORSTVEDT 5,5. Non troppo a suo agio, né in controllo e nemmeno in inserimento. Corsa tanta, costrutto zero (32’ s.t. Lipani 6. Entra col piglio di chi sa cosa fare)
PIERAGNOLO 5,5. Prima da titolare per il laterale ex Reggiana, cui Ciervo regala un pomeriggio non semplicissimo. Un buon assist per Iannoni, ma troppe imprecisioni su una fascia di cui non è mai padrone (1’ s.t. Doig 6,5. Un tracciante su Micai all’ora di gioco e senso della posizione che evita guai)
LAURIENTÈ 6,5. Alti e bassi. Grosso dice che ci sta ‘battagliando’, con l’incostanza del francese e la gara del Marulla suggerisce come per il tecnico neroverde ci sia ancora parecchio da fare. Sparge in campo qualità di altra categoria e svagatezze da terza serie. Un quasi gol al 12’, un gol in avvio di ripresa: quando da’ concretezza alla qualità con cui gioca diventa letale.
MULATTIERI 6. La porta del Cosenza, per lui che al Marulla aveva segnato tre gol in tre gare, si rimpicciolisce ulteriormente. Cerca – e trova suo malgrado – Micai al 3’, poi corsa e sacrificio, condite l’una e l’altro da qualche errore di troppo.
Stefano Fogliani