Rotella (+ Europa): "Noi centristi ’pattuglia’ da non sottovalutare"

L’ex assessore: "Il candidato ideale? Un buon politico. Il Pd faccia sintesi, ma non perda tempo"

Rotella (+ Europa): "Noi centristi ’pattuglia’ da non sottovalutare"

Rotella (+ Europa): "Noi centristi ’pattuglia’ da non sottovalutare"

Il polverone sollevato dal Pd in queste settimane costringe ad aguzzare la vista, ma le cose si muovono anche fuori dalla casa dei ’dem’. Spostandosi al centro, ad esempio, c’è fermento dentro + Europa: il partito che ha in Emma Bonino il suo leader indiscusso si sta strutturando anche sotto la Ghirlandina e raccoglie le idee in vista delle prossime elezioni. Punto di riferimento, a Modena, l’ex assessore (dal 2014 al 2017) Tommaso Rotella, che fa parte dell’assemblea nazionale di + Europa.

Rotella, vi troveremo nella coalizione di centrosinistra?

"E’ lì che ci immaginiamo, ma bisognerà trovare un’intesa sul ’perimetro’ della coalizione: siamo in una fase di studio. Sui temi fondamentali abbiamo le idee chiare. Penso all’adesione a un’idea liberale vera e alla tutela dei diritti, che fa parte del dna del nostro partito".

Com’è il rapporto con gli altri centristi, Renzi e Calenda?

"Alle ultime elezioni valevano circa il 10%, con noi si può arrivare al 13. E’ una pattuglia importante che merita ascolto. Ci sono diversi discorsi aperti a livello nazionale, l’auspicio è di andare avanti insieme".

Se ci saranno primarie di coalizione, esprimerete un vostro candidato?

"Come microcoalizione interna potremmo anche valutare di esprimere un candidato sindaco. Le ultime primarie del Pd hanno dimostrato che la consultazione aperta può ’muovere le acque’".

Potrebbe essere lei, che ha un passato da amministratore, no?

"Sono abbastanza umile e preferisco che queste cose nascano dagli altri. Comunque alcuni me l’hanno chiesto e mi ha fatto piacere. Ma è sui temi che vorrei concentrarmi".

Prego.

"Dobbiamo restituire centralità a Modena anche nella geografia economica della regione. C’è stato il momento di Reggio Emilia, quello di Bologna, ora ci vuole il momento di Modena. L’ultima infrastruttura che ci ha dato prestigio è stata l’Autobrennero, negli anni ’60. E ciò nonostante la provincia di Modena ha il Pil di Bologna. Poi dobbiamo migliorare la nostra attrattività: in trent’anni abbiamo perso più di 7mila abitanti. C’è un problema abitativo, di costo della vita, poco appeal verso i giovani; dobbiamo farli rimanere sul territorio dopo gli studi. Chiudo con la sicurezza, che va aumentata, e la qualità dell’aria assolutamente da migliorare".

Le chiedo di ’mettere il naso’ in casa d’altri: cosa pensa dei candidati Pd usciti finora?

"Per il momento sono usciti solo nomi di uomini, quindi io moltiplico per due: è impossibile che non ci sia neanche una donna. Penso che il Pd debba fare sintesi, e che debba farla subito, più ci si avvicina al giorno delle primarie e peggio è. Primarie che, ci tengo a dirlo, considero uno strumento nobile e bellissimo. A patto che non si concluda tutto in procura (ride, ndr)".

Vi piace l’idea di un candidato civico per la coalizione?

"Può allargare il consenso, è vero. Ma mi sembra anche un’ammissione di debolezza interna. Un buon politico, come Maria Cecilia Guerra o Stefano Bonaccini, per fare due nomi altisonanti, mi sembra preferibile: un po’ di mestiere in Comune serve".

Davide Miserendino