Modena, il sacchetto si paga anche in farmacia. "Siamo obbligati, multe da 5mila euro"

La tassa sulla spesa entra (anche) qui. E immediata scatta l’indignazione sui social. La 'difesa' del presidente di Federfarma

Francesco Baraldini (Collegio)

Francesco Baraldini (Collegio)

Modena, 11 gennaio 2018 - La tassa sulla spesa entra (anche) in farmacia. E immediata scatta l’indignazione sui social di chi non pensava che il costo del sacchetto valesse - oltre che per frutta e verdura - pure per i medicinali, con o senza ricetta.

«È un obbligo, ce lo impone la legge. Ma la nostra indicazione agli associati è di farlo pagare una cifra simbolica visto che fino al 31 dicembre era gratis», spiega Silvana Casale (presidente di Federfarma Modena, l’associazione sindacale dei titolari di farmacia). Emblematico il caso di tanti cittadini, soprattutto anziani, che di medicine ne acquitano parecchie e che a volte si trovano davanti al conto del farmacista pari a zero euro, ma devono pagare i centesimi del sacchetto.

E così, dopo la sorpresa dei primi giorni, tanti si sono organizzati «e si recano in farmacia con le loro sportine in tessuto portate da casa. Un’ottima soluzione. Anche perchè i farmacisti hanno le mani legate». Per i cosiddetti trasgressori, sono infatti previste «sanzioni molto pesanti. La vendita delle borse di plastica non rispondenti alle caratteristiche previste dalla normativa è infatti punita con una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 2.500 a 25mila euro. Sanzione che può persino essere aumentata fino ad un massimo di 100mila euro». Non è addirittura possibile fare ‘promozioni’ per abbattere il costo del sacchetto. Sarebbero infatti considerate pratiche elusive. E scatterebbero multe. Sempre più farmacisti propongono allora «borsine o sacchetti di carta, realizzati in vero materiale ecologico e che non costituiscono una spesa per i consumatori».

Sulla questione è intervenuta anche la ‘Federazione Ordini farmacisti italiani’ con una circolare inviata a tutti i professionisti della categoria. «La normativa prevede che le borse di plastica devono essere biodegradabili e compostabili - cioè di composizione tale da poter essere conferite nell’umido nella fase di raccolta dei rifiuti», vi è scritto nel documento. A ciascuna farmacia spetta la verifica della conformità delle buste alla normativa.

«Il controllo - si sottolinea - può avvenire con qualsiasi modalità, anche attraverso il rilascio da parte dei fornitori di una dichiarazione che ne attesti la rispondenza alle caratteristiche previste dalla legge». Viene poi specificato che «tra le maggiori novità introdotte», si segnala «l’impossibilità di fornire alla clientela le borse di plastica in forma gratuita. La legge precisa, inoltre, che il prezzo di vendita per singola unità deve risultare dallo scontrino o fattura d’acquisto dei prodotti». L’importo «può essere deciso dal singolo esercente». E così sul territorio modenese i prezzi sono variabili da 1 a 5 centesimi. Una ‘tassa sui farmaci’ che, soprattutto per una questione di principio, indigna e scatena le proteste.