Salute, l’infermiera di comunità "Servizio a misura di paziente"

San Felice, Barbara Maccaferri è un punto di riferimento per l’assistenza delle persone più fragili "Prendiamo in carico i malati e le loro famiglie mantenendo un filo diretto con il medico di base".

Salute, l’infermiera di comunità  "Servizio a misura di paziente"

Salute, l’infermiera di comunità "Servizio a misura di paziente"

Tante persone hanno partecipato a San Felice all’incontro pubblico per illustrare il Punto di infermieristica di comunità, un nuovo servizio di prossimità che rientra nel più complessivo progetto di riordino dell’assistenza territoriale. Il servizio, attivo da inizio anno, si trova in via degli Scienziati. In questi mesi di attività Barbara Maccaferri, infermiera di comunità di San Felice, è diventata un punto di riferimento importante per l’assistenza della parte più vulnerabile della comunità.

Maccaferri, è la sua prima esperienza come infermiera di comunità?

"No, ho iniziato un anno fa nel punto infermieristico di Concordia, poi sono arrivata a San Felice, dopo aver lavorato per 20 anni in ospedale".

Come vi occupate dei pazienti?

"Nel Punto di infermieristica di comunità la persona viene presa in carico a 360 gradi, comprendendo anche i familiaricaregiver, per rispondere a qualsiasi bisogno assistenziale. Attraverso visite domiciliari o in ambulatorio l’infermiera di comunità, in stretta sinergia con il medico di base che è il responsabile della cura, monitora i parametri, controlla i dosaggi delle terapie, se necessario attiva i servizi sociali, verifica il corretto utilizzo degli eventuali presidi ed è di supporto alla famiglia nella gestione del paziente".

Come si usufruisce del servizio?

"La presa in carico avviene su richiesta dal paziente stesso, da un famigliare, dal medico di famiglia, dai servizi sociali o dalla Centrale Operativa Territoriale".

Come è stato accolto il servizio dalla comunità?

" I cittadini sono contenti di avere un punto di riferimento che risponde ai loro bisogni assistenziali e fornisce anche informazioni. Collaboriamo con tutte le risorse presenti nel territorio, come medici di famiglia, pediatri, assistenza domiciliare, servizi sociali e volontariato, creando una rete per rispondere al meglio ai bisogni dei cittadini, in particolare dei più fragili. In un ambito di riorganizzazione dell’assistenza sanitaria, dove l’ospedale non è più l’unico centro di cura sul territorio, il Punto di comunità è un servizio di supporto in continua evoluzione".

E’ contenta della sua scelta?

"Sì, è un’esperienza che mi sta dando molte soddisfazioni, anche dal punto di vista umano. Grazie all’esperienza ospedaliera, riesco a valutare il paziente e a relazionare la situazione al medico che poi deciderà sulla cura".

Angiolina Gozzi