«Salute mentale, con ‘Mat’ stop ai pregiudizi»

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HA UN CARTELLONE di 84 eventi in tutta la provincia la nona edizione di Màt, settimana dedicata alla Salute mentale, promossa dall’Azienda Usl di Modena e organizzata da Arci con il prezioso supporto di associazioni ed enti del territorio. Nei comuni di Modena, Carpi, Vignola, Castelfranco Emilia, Mirandola, Sassuolo, Pavullo Finale Emilia e San Felice, conferenze con relatori di altissimo livello si alterneranno a rappresentazioni teatrali, dj set, mostre e tanti altri eventi per coinvolgere un pubblico più ampio possibile.

Incontri, dunque, ma anche spettacoli, musica, dibattiti, sport, arte, teatro e cinema per raccontare il mondo sfaccettato della malattia mentale e quello altrettanto eterogeneo e multicolore di chi si prende cura della salute mentale. Un modo per superare stigma e pregiudizi grazie al coinvolgimento di più soggetti, dalle amministrazioni locali all’azienda sanitaria, ma anche il terzo settore, mondo dell’imprenditoria e singoli privati. «Non ci sono distinzioni tra utenti, familiari ed operatori, ma solo persone in cammino. Non ci sono etichette, solo volti e voci che vogliono ritrovare il diritto a una cittadinanza attiva e al benessere, in un percorso condiviso e consapevole», recita così lo slogan del Màt Pride - Marcia per l’inclusione, contro tutti i pregiudizi, l’atteso evento che apre ufficialmente la settimana. L’appuntamento è a Modena in Largo di Porta Bologna, alle 15.30 di sabato 19 ottobre con arrivo a La Tenda, dove si chiuderà la marcia con i saluti istituzionali. La logica di Màt è dare voce alle iniziative di lotta allo stigma ‘a kilometro zero’, le più efficaci perché profondamente radicate nella storia, nelle abitudini, nel sentimento collettivo delle persone del nostro territorio. La Settimana della Salute Mentale si struttura con questa convinzione, coinvolgendo nella sua costruzione annuale persone con esperienza vissuta di disagio psichico, familiari, cittadini, il mondo dell’associazionismo, della cooperazione, del volontariato, e naturalmente le istituzioni sanitarie e sociali che da questa partecipazione traggono indicazioni per il continuo adeguamento ai bisogni che cambiano.

I punti fondamentali su cui si incardinano le azioni socio-sanitarie sono quelli dell’inclusione sociale e della partecipazione di utenti e familiari, secondo il modello della recovery (recupero e guarigione possibile).