Samantha Migliore, troppo silicone nel sangue

Ecco il primo parziale responso dell’autopsia effettuata ieri mattina sulla salma della donna morta dopo il ritocco al seno

La vittima, Samantha Migliore, si era appena sposata. Lascia cinque figli oltre al marito

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Modena, 29 aprile 2022 - Un impressionante quantitativo di silicone ‘disseminato’ in diverse parti del corpo. Il materiale sarebbe finito direttamente in un vaso sanguigno procurando alla vittima una dolorosa e celere morte. Sarebbe questo il primo agghiacciante riscontro emerso ieri al termine dell’autopsia sul corpo della 35enne Samantha Migliore, la giovane mamma morta dopo quel ritocco fatale al seno effettuato lo scorso giovedì 21 aprile all’interno del suo appartamento, a Maranello.

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L’esame esterno della salma e macroscopico è durato oltre quattro ore: un arco di tempo devastante per il marito Antonio Bevilacqua che, per tutto il tempo, ha atteso un primo responso all’esterno della medicina legale di Modena. Quello che ha chiesto l’uomo, infatti, è la verità sulla morte della moglie con la quale si era unito in matrimonio solo un mese e mezzo fa.

Ieri, dunque, sono emerse le prime ‘verità’ sul decesso della giovane che si era rivolta a una transessuale brasiliana, Pamela Andress, per effettuare a distanza di due anni da un primo ‘ritocco’ ulteriori punture al seno. Ricordiamo che Andress, unica indagata per la morte della 35enne, ha effettuato il trattamento senza avere alcuna qualifica o titolo e, soprattutto, nella totale illegalità. Non solo l’indagata si è recata ‘a domicilio’ ma ha inoculato alla vittima un materiale che da oltre dieci anni, in Italia, risulta illegale, ovvero il silicone liquido. Ovviamente quanto trapelato ieri rappresenta una prima ipotesi circa il terribile decesso della donna: sarà ora fondamentale attendere l’esito degli accertamenti tossicologici e istologici per ricostruire tutti i tasselli della terribile morte. I periti si sono presi novanta giorni di tempo per fornire le risposte che chiariranno una volta per tutte cosa abbia strappato alla vita la giovane donna. A svolgere l’esame il consulente della procura, dottor Gatto (nominato dal pm Pasquale Mazzei) alla presenza dei consulenti delle parti tra cui - per il marito della vittima – il professor Arnaldo Migliorini. Dall’accertamento sarebbe quindi emerso un quantitativo impressionante di silicone nel corpo della vittima, ovvero nel sangue e proprio per questo non si esclude sia stato inoculato in un vaso sanguigno. "Se tutto ciò fosse confermato - afferma il legale del marito di Samantha, l’avvocato Daniele Pizzi - sarebbe un episodio gravissimo e non ci sarebbe alcun dubbio sulla responsabilità di Pamela sulla morte di Samantha Siamo in attesa dell’esito finale degli accertamenti. Ritengo comunque che con l’esame in questione - commenta ancora Pizzi - sia stata accertata la responsabilità della morte".

La 50enne, lo ricordiamo, è indagata per esercizio abusivo di professione, omissione di soccorso e morte in conseguenza di altro reato. Fondamentali per chiarire quanto accaduto quel giorno anche le indagini portate avanti dai carabinieri di Maranello. L’indagata, infatti, a seguito del malore si era allontanata dalla casa della donna dopo aver praticato l’iniezione e l’indomani si era presentata alla caserma dei carabinieri di Cento. La 50enne aveva spiegato di essersi allontanata solo dopo che la famiglia della vittima aveva avvisato i soccorsi, aggiungendo di aver saputo solo il giorno dopo dal web che Samantha era morta. Nell’abitazione di Napoli in cui Andress, organizzatrice di eventi, vive i carabinieri hanno sequestrato altro materiale: ovvero siringhe e farmaci.