San Nicolò ‘ultimo atto’. Dal terremoto del 2012, infatti la chiesa, uno dei gioielli di Carpi, non è ancora stata riaperta ai fedeli e varie sono state le ‘traversie’ che in questi undici anni ne hanno rallentato gli interventi. Adesso pare invece che si possa davvero sperare nella sua riapertura, che dovrebbe essere all’inizio dell’estate 2024. Mentre all’esterno di San Nicolò è stata rimossa gran parte dei ponteggi, dentro la chiesa riprende, infatti, il lavoro di restauro delle superfici decorate, grazie alla recente approvazione della perizia di variante relativa all’intervento di miglioramento sismico dell’edificio, di proprietà del Comune di Carpi.
L’intervento, come da progetto, prevede di riparare il danno prodotto nel maggio 2012 dalle scosse del terremoto: la conclusione di questo restauro è prevista entro l’estate del prossimo anno. L’importo di questi lavori è di un milione di euro più Iva. Nel tempio cittadino si sono invece conclusi, ormai da tempo, i lavori di restauro sulle murature e sulle colonne del portico, visibili oltre la recinzione di cantiere e di miglioramento sismico, Per quanto concerne poi l’appalto relativo alle opere edili, i lavori residui riguarderanno la riparazione e il miglioramento sismico delle due torri campanarie. Funzionali a questi interventi sono i ponteggi che sono stati lasciati nella zona absidale. Successivamente ci saranno interventi sull’impianto di riscaldamento ed elettrico, ma che potranno essere eseguiti anche a chiesa aperta.
"Con l’inizio dei lavori relativi al restauro delle superfici pittoriche – commenta l’assessore Paolo Malvezzi – inizia la fase finale delle attività intraprese per la riapertura del tempio di San Nicolò. La volontà dell’amministrazione comunale è quella di ridare ‘una casa’ alla comunità parrocchiale e restituire alla città un monumento unico che ha accompagnato nei secoli la vita dei carpigiani. E – aggiunge l’assessore – se posso permettermi, è una soddisfazione ancor più grande anche dal punto di vista personale perchè è stata la chiesa in cui ho vissuto i primi anni della mia vita". Un mese erano stati disposti altri 440.000 mila euro per la chiesa di San Nicolò, e una proroga lavori di 45 giorni: a deliberarli era stata la Giunta, approvando una variante per completare l’intervento di restauro e recupero dell’edificio. "La variante – spiega Malvezzi – si è resa necessaria perché si è rilevata la necessità di incrementare le quantità degli interventi di ripristino delle superfici decorate degradate presenti all’interno dell’edificio". L’ammontare dei costi sfiora adesso 1,4 milioni: precisamente 1.381.303 di euro.
Maria Silvia Cabri