REDAZIONE MODENA

Sanità, l’attacco del centrodestra: "Siamo a un passo dal collasso: l’Ausl ha 20 milioni di disavanzo"

Ferdinando Pulitanò e Annalisa Arletti di Frateli d’Italia: "La Regione deve cambiare rotta in fretta". L’assessore Massimo Fabi: "Serve un incremento sostanzioso dei fondi stanziati a livello nazionale".

Ferdinando Pulitanò e Annalisa Arletti di Frateli d’Italia: "La Regione deve cambiare rotta in fretta". L’assessore Massimo Fabi: "Serve un incremento sostanzioso dei fondi stanziati a livello nazionale".

Ferdinando Pulitanò e Annalisa Arletti di Frateli d’Italia: "La Regione deve cambiare rotta in fretta". L’assessore Massimo Fabi: "Serve un incremento sostanzioso dei fondi stanziati a livello nazionale".

"La situazione dell’Ausl di Modena è allarmante: quasi 20 milioni di euro di perdita certificano il fallimento delle politiche sanitarie regionali". Non usano mezzi termini Annalisa Arletti e Ferdinando Pulitanò di Fratelli d’Italia. "I numeri parlano chiaro – proseguono Arletti e Pulitanò –: il disavanzo dell’Azienda Sanitaria modenese nel bilancio 2024 è di 19,8 milioni di euro, una cifra che si inserisce in un quadro regionale drammatico, dove le perdite complessive delle Ausl emiliano-romagnole superano i 194 milioni. Un’emorragia economica inaccettabile, frutto di una gestione sanitaria approssimativa, senza visione e senza controllo".

"E mentre il governo Meloni investe risorse mai viste nel sistema sanitario nazionale – con un Fondo sanitario che nel 2025 toccherà quota 136,5 miliardi di euro e una spesa pro-capite di 2.317 euro – la Regione Emilia-Romagna continua a perdere denaro pubblico senza ottenere risultati tangibili. Nemmeno le risorse aggiuntive destinate al recupero delle liste d’attesa o ai nuovi investimenti ospedalieri sembrano arginare il disastro di una sanità regionale ormai allo sbando. Il Pd e la giunta, di fronte a questi numeri, non trovano soluzione migliore che colpire i cittadini con nuove tasse e aumenti sui ticket sanitari, arrivando perfino a introdurre un balzello da 2,20 euro a scatola di farmaci: un duro colpo per famiglie e anziani, che pagano il prezzo dell’incompetenza politica. Le esenzioni promesse non basteranno a mitigare l’impatto sociale di questa scelta scellerata. La sinistra decide di tassare e vessare i cittadini per coprire la loro inefficienza e la loro mancata programmazione in materia sanitaria". "Spiace constatare – aggiunge Pulitanò – che nonostante l’aumento dei costi per consulenze, collaborazioni e lavoro interinale, e con 7 milioni di euro di ticket non riscossi tra il 2021 e il 2023, la Regione non abbia ancora avviato un serio percorso di razionalizzazione della spesa. Senza dimenticare il flop dei Cau, i cui effetti reali sul carico dei Pronto Soccorso restano del tutto marginali e i cui costi futuri restano un’incognita".

L’assessore regionale alla Sanità Massimo Fabi fa presente che "se non ci sarà un incremento sostanzioso dei fondi stanziati a livello nazionale non solo in valori assoluti ma anche rispetto al Pil non potremo stare tranquilli neppure per gli anni futuri. L’incremento dei costi sostenuti dalle Aziende sanitarie, a cui peraltro si accompagna un aumento dei ricavi, è legato alla duplice necessità di soddisfare la crescente domanda di servizi e di continuare a garantire e a migliorare l’assistenza e le cure per i cittadini dell’Emilia-Romagna e per i tanti che nella nostra regione vengono a farsi curare. Lo squilibrio- ha aggiunto l’assessore- tra il non incremento del finanziamento e la necessità, invece, di potenziare l’offerta per abbattere le liste d’attesa, a cui non sono state dedicate risorse nazionali aggiuntive, provoca inevitabilmente questi effetti. Ancora una volta la Regione Emilia-Romagna provvederà con risorse proprie all’integrale copertura del disavanzo, ma è fondamentale che il Governo faccia la sua parte".