Sassolino, quel gusto ’local’ simbolo della città

Il liquore è nato qui all’inizio dell’Ottocento, la tradizione continua all’Antica drogheria Roteglia: "Sapore inconfondibile"

Sassolino

Sassolino

Giusto per capire quanto, al di là della diffusione principalmente locale, sia conosciuto, basterà dire che di lui tratta anche Wikipedia. Che definisce ‘Sassolino il termine popolare che viene dato ad un liquore tipico della provincia di Modena, dal caratteristico e forte sapore di anice aromatizzato con spezie miste’.

Partiamo dall’enciclopedia contemporanea più diffusa per raccontare questo liquore la cui creazione affonda le proprie radici all’inizio dell’Ottocento "e ancora oggi è parte integrante della tradizione di Sassuolo": non c’è rezdora che non lo usi per i dolci, non c’è sassolese che non lo abbia bevuto, ‘liscio’, almeno una volta (la Vigilia di Natale è tradizione si cominci con un bicchierino di prima mattina) e, più di recente, non c’è barman del posto che non si sia cimentato in qualche cocktail a base di Sassolino. "Molti lo mettono sulla ricotta, altri invece ci correggono il caffè….", spiega Lorenzo Roteglia, classe 1939 che, insieme al figlio Roberto, classe 1964, gestisce da sempre la ‘Antica drogheria Roteglia’, uno dei templi del Sassolino.

Una bottega antichissima fondata nel 1848 (dai Muggia, poi passata ai Marazzi ed infine ai Roteglia) quando il Sassolino, spiega Lorenzo, "si era già diffuso, e lo distillavamo anche noi, nella distilleria di famiglia".

Se lo inventò un certo Bazzigher, che chissà se immaginava tanta longevità per la sua ‘creatura’. Correva l’anno 1804 quando lo speziale svizzero si trasferì dal Cantone dei Grigioni a Sassuolo e cominciò a distillare un liquore utilizzando come base l’anice stellato.

"E’ quello – spiega Roteglia – l’ingrediente principale: parliamo di una pianta originaria della Cina, per la precisione di Hong Kong, che ai tempi arrivava in piroscafo, giusto per dare un’idea". Il nome ‘Sassolino’, invece, andrebbe ricondotto ai cadetti dell’Accademia Militare di Modena che si recavano a Sassuolo per il campo estivo e le esercitazioni: furono loro a garantire al Sassolino diffusione extralocale, facendone il liquore sassolese tipico per eccellenza, "molto più diffuso del nocino, altro liquore molto locale ma non così legato alle nostre usanze: in origine il Sassolino era un prodotto più sciropposo, di minore gradazione, poi si è evoluto, senza tuttavia perdere nulla del suo gusto originario.

E i sassolesi – conclude Roteglia – il Sassolino continuano a berlo, anche perchè questo liquore è uno dei simboli della cultura cittadina".

Come lo è la drogheria Roteglia, dove tutto è rimasto come nell’Ottocento, tanto da far guadagnare a questo esercizio situato sotto i portici di piazza Garibaldi anche un citazione sul portale Exibart che lo definisce ‘un patrimonio storico e culturale, quale spazio commerciale attivo, ma anche luogo espositivo e di scambio culturale.

Testimonianza significativa, ancora oggi attuale, della trascorsa vivacità sociale della città".

Stefano Fogliani