LORENZO LONGHI
Cronaca

Sassuolo, con la Carrarese. L’ultima gara risale alla C2

Era il campionato 2005/06, i neroverdi persero entrambe le sfide. Ma quell’anno vinsero il campionato e iniziarono la loro galoppata.

Sassuolo, con la Carrarese. L’ultima gara risale alla C2

Gianmarco Remondina ai tempi in cui allenava il Sassuolo

In 18 anni si passa dal venire alla luce a diventare maggiorenni, e 18 anni – e mezzo, per la precisione – è il tempo passato dall’ultimo confronto ufficiale tra il Sassuolo e la Carrarese. Storia di un altro mondo calcistico: era il campionato di Serie C2 2005-06, all’andata in Toscana (4 settembre 2005) i gialloblù si erano imposti 1-0, in gol Marco Ghizzani, e il 15 gennaio 2006 appunto, al Ricci, bissarono il risultato dell’andata con una rete di Imerio Gallina, romagnolo, professione terzino, mai andato oltre la C2. Ritrovarsi oggi, a una vita calcistica di distanza, invita anche a riflettere sui diversi percorsi che, in questo tempo, Carrarese e Sassuolo hanno intrapreso per ritrovarsi in un campionato che, se per i primi è un sogno realizzato, per i secondi è un sostanziale incubo. Il Sassuolo, come noto, la sua scalata la cominciò proprio allora, con la promozione della squadra guidata da Remondina (che successivamente avrebbe allenato proprio la Carrarese) e l’inizio di una vicenda di successo che, comunque la si voglia vedere, non è ancora affatto conclusa. La B che sarebbe arrivata alcuni anni più tardi fu, insieme, obiettivo e trampolino di rilancio verso ciò che abbiamo visto nell’ultimo decennio, con un club prima estremamente periferico diventato una realtà d’élite.

Ripercorrere ciò che è stato sarebbe superfluo, e la B di oggi rappresenta il frutto di un inciampo. Diverso, di fatto opposto, il cammino della Carrarese, che pure sino a 18 anni fa era una sorta di Sassuolo toscana: marmi di qua e ceramiche di là, terza e quarta serie, a volte la D, annate alterne, eterni rivali locali, gloria a sprazzi, ma nulla di che. Poi il Sassuolo è diventato altro, mentre la Carrarese è rimasta la stessa, e in ciò la presenza di un’unica e munifica proprietà a capo del club in neroverde hanno fatto da contraltare diverse compagini azionarie al vertice della società toscana, dove per un certo periodo di tempo si è vista anche la strana triade formata da Maurizio Mian, Cristiano Lucarelli e Gianluigi Buffon, grandi nomi sì, ma non il massimo della vita alla fine. La B, a Carrara, è arrivata alla terza stagione di fila nella quale la squadra aveva raggiunto i playoff, e il salto è avvenuto 76 anni dopo l’ultima volta, in un’annata perfetta, proprio poche settimane dopo la retrocessione dalla A in B con la quale il Sassuolo ha chiuso un’annata che era difficile prevedere così storta. Così, oggi, il punto di caduta è lo stesso, comunque due categorie sopra quella sfida di 18 anni fa. Perché non conta solo la destinazione, ma il percorso.