Modena, maltrattava i cani. Dovrà pagare 30mila euro

Pitbull feriti e senza cibo, maxi pena pecuniaria a un 25enne

Una foto generica di controlli della polizia municipale su alcuni animali

Una foto generica di controlli della polizia municipale su alcuni animali

Modena, 15 febbraio 2019 - Era recidivo, nel senso che già in passato era stato condannato ad una ingente pena pecuniaria per aver fatto vivere dei pitbull in pessime condizioni. Ieri, davanti al giudice di primo grado Carolina Clò, un 25enne residente a Sassuolo è stato nuovamente condannato per il reato di maltrattamento di animali (l’articolo 544 ter del codice penale), dovendo ora pagare la somma di 30mila euro. Non solo, la sentenza arrivata nel pomeriggio va ad annullare la condizionale che gli era stata concessa nel precedente ‘episodio’, dunque ai 30mila euro si aggiungono gli altri soldi che dovrà ora corrispondere alla giustizia, lasciati in ‘sospeso’ nella speranza che l’imputato non ripetesse più gli stessi comportamenti.

Al contrario, stando a quanto è emerso in aula, l’uomo ha portato avanti l’identico scenario nella sua abitazione. Questi i fatti così come ricostuiti nel corso del processo celebrato con il rito ordinario: la polizia municipale, che già monitorava il giovane a fronte, appunto, del suo trascorso giudiziario, durante un accertamento nella proprietà dello stesso, che si trova in una zona abbastanza centrale di Sassuolo, ha notato quattro pitbull che vivevano in condizioni di certo non ottimali: denutriti e feriti (gli operatori hanno anche rilevato come in almeno un caso fossero state amputate le orecchie). I cani sono così stati immediatamente sequestrati, per essere affidati ad una struttura che si è occupata delle loro condizioni di salute.

Contestualmente il 25enne è stato denunciato, ancora una volta, per maltrattamento di animali. Nel processo di ieri è stata decisa anche una provvisionale di 1.500 euro a favore della Anpana (Associazione Nazionale Protezione Animali Natura Ambiente), che ora potrà richiedere un risarcimento in sede civile. Il giovane imputato che è stato condannato non si è presentato al processo, mentre nel corso degli accertamenti, poi puntualmente segnalati alla magistratura, non è nemmeno stata esclusa l’ipotesi che l’uomo avesse quei cani perché li utilizzava per dei combattimenti. Quest’ultimo aspetto non è stato chiarito fino in fondo dalle indagini che sono state condotte sul caso di maltrattamento di animali arrivato a ieri a sentenza.