"Sbloccare al più presto finanziamenti per il bacino irriguo di Altolà"

Il sindaco Zuffi: "E’ un polmone blu utile a preservare le falde acquifere"

In questo periodo l’Emilia Romagna in particolare, è nella morsa della siccità, torna di stretta attualità, per l’irrigazione delle campagne attorno a San Cesario ma non solo (anche Savignano potrebbe beneficiarne, ad esempio), la questione del bacino irriguo di Altolà, opera ultimata nella prima decade degli anni duemila, "costata oltre 5 milioni di euro di soldi pubblici", come ha denunciato il consigliere di opposizione di San Cesario, Mirco Zanoli, e di fatto ancora oggi inutilizzata. A intervenire di nuovo sul tema è stato lo stesso sindaco di San Cesario, Francesco Zuffi, durante l’ultimo consiglio comunale. Ieri, poi, il primo cittadino ha spiegato: "La nostra amministrazione ha ereditato questo bacino quando la situazione era in uno stallo totale. Ci siamo sempre opposti ad altri progetti in merito perché abbiamo sempre voluto preservare la sua finalità originaria: essere un "polmone blu" per le imprese agricole del territorio ma non solo ed essere uno strumento utile a preservare le falde acquifere. Ora – ha proseguito Zuffi annunciando la grande novità – ci attendiamo a giorni di sapere se il progetto presentato dal Consorzio del Burana per rifare la conduttura che potrà portare acqua agli agricoltori del territorio (quella vecchia è in parte guasta ed è una tecnologia superata, ndr), accederà a fondi del Pnrr. Non servirà per l’emergenza di quest’anno, ma ovviamente potrà essere molto utile in prospettiva". Sulla questione è intervenuto pure il Pd di San Cesario, rilevando tra l’altro: "La nostra amministrazione nei mesi scorsi, insieme al Consorzio Burana che ha redatto il progetto esecutivo, ha candidato questo progetto al bando ministeriale. Ci uniamo all’amministrazione locale sollecitando il Ministero delle Politiche agricole, la Regione e la Provincia per valutare positivamente e al più presto il progetto". Sul fronte dell’opposizione, però, Zanoli non fa sconti e dichiara: "Il bacino irriguo è un progetto milionario costato sangue e sudore alla comunità. Da anni giace abbandonato senza un reale motivo. Anzi, uno c’è: la miopia politica di chi governa, sbandierando progetti senza portarli poi al termine. Solo che questa volta ci costa 5 milioni e 200mila euro. Gli amministratori che oggi cercano di correre ai ripari, negli anni passati dov’erano?". Questo bacino, tra i più grandi del territorio, che doveva essere utilizzato nelle stagioni di siccità, è da anni nell’incuria più totale".

Marco Pederzoli