Scacciare la pigrizia con l’entusiamo

Non è così difficile imbattersi, ai bordi delle strade e nelle zone verdi, in sportivi di ogni livello ed età intenti a camminare o a correre con ritmi diversi in base alla preparazione fisica. Il pensiero dei tanti sedentari, alla vista dei podisti, si riassume nel classico "ma chi ve lo fa fare?", avendo in prospettiva la comoda alternativa offerta dal divano. La prima risposta ai pigri è fin troppo semplice e rimanda ai benefici prodotti dal movimento ed evidenziati da una serie di studi. Per giungere ad una replica al quesito, è necessario prendere in esame ulteriori aspetti che normalmente non vengono sottolineati. A tal proposito è opportuno rilevare che quanti rimangono attratti dalle attività di durata, compreso l’agonista, vogliono misurarsi soprattutto con il tempo e, ancor di più, con loro stessi. La resistenza, qualità condizionale indispensabile all’acquisizione di molteplici abilità motorie, si rivela un felice connubio di specifiche capacità – che si sviluppano mediante l’allenamento costante – atte a stimolare gli apparati cardio-circolatorio e respiratorio. Coloro che si applicano nelle specialità in oggetto dovranno fare i conti con l’affanno, che inevitabilmente sopraggiungerà, utilizzando una quota superiore di ossigeno: da ciò nascerà una vera lotta tra il corpo e la mente. Nel campo dell’atletica leggera gli atleti dediti alle discipline di medie e lunghe distanze presentano di solito una grande motivazione; questi soggetti sono alla ricerca di precise gratificazioni che possono ottenere proprio attraverso la fatica. Non si spaventano per i notevoli carichi di lavoro da affrontare e i rispettivi tecnici non devono dannarsi l’anima per farsi rispettare.

Alessandro Lazzarini