Uno sciopero durante cui si fermerà tutta Bologna, in ogni settore, pubblico e privato. Perché la morte di Alfredo Morgese è "una ferita per tutta la città".
Una giornata di "rabbia, dolore, sgomento" e soprattutto tensione, quella di ieri, per le sigle sindacali. Dopo ore convulse, è arrivata la decisione: per lunedì è stato indetto uno sciopero di quattro ore che riguarderà tutto il sito aeroportuale e il settore del’edilizia. E, in concomitanza della manifestazione fissata per le 10 al Marconi, si fermeranno tutti i settori pubblici e privati.
"Non abbiamo parole se non per dire che i morti sul lavoro sono ormai un ‘rischio calcolato’ in un sistema produttivo che mette il profitto davanti alla vita delle persone", recita una nota congiunta di Cgil, Cisl e Uil.
A intervenire in un coro unico anche i segretari regionali di categoria (Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti): "Cordoglio, sconcerto, rabbia e solidarietà alla famiglia e ai colleghi, la speranza che si faccia luce al più presto e la certezza che si farà tutto il possibile, a livello sindacale, per alzare l’asticella della sicurezza – puntualizzano –. Come categorie sindacali stiamo insistendo per un incontro costruttivo con le autorità incaricate: non si può continuare a morire di lavoro, sono troppi gli incidenti mortali, divenuti quasi ciclici".
Priorità, dunque, a interventi urgenti in materia di tutela sul lavoro. Quella che è emerge è una necessità sempre più insistente di ricorrere alla tecnologia per coadiuvare i lavoratori che, spesso, non possono contare sugli strumenti più adatti: "C’è un problema serio legato alla sicurezza: ci sono troppe morti – sottolinea Mauro Venulejo, segretario regionale degli edili (Filca-Cisl) –. Da tempo ripetiamo che, all’interno dei cantieri, devono essere obbligatori quegli accorgimenti di tipo tecnologico come sensori di sicurezza, telecamere e quant’altro. È chiara, poi, l’importanza della formazione e dell’utilizzo del contratto del settore edilizio: così potremo fare passi avanti. Non da ultimo, si può pensare a un sistema di premialità in grado di qualificare le imprese e le stazioni appaltanti, in modo da riconoscere quelle aziende che investono in formazione e sicurezza".
Da Filca-Cisl Emilia centrale parlano anche di "un incidente fotocopia" di quello che costò la vita due anni fa a un altro dipendente della stessa azienda, a Parma. "Se in un’azienda avvengono due infortuni mortali in poco tempo, significa che ci sono gravi problemi di sicurezza – la reazione dei sindacalisti –. Abbiamo parlato con alcuni colleghi della vittima: non si spiegano l’incidente. Hanno detto che frequentano i corsi di formazione, adottano le misure di sicurezza e indossano i dispositivi di protezione. Evidentemente quel modo di fare formazione e prevenzione non è efficace".
Per Ugl "si tratta di una vera e propria ecatombe di fronte alla quale è intollerabile parlare di fatalità", mentre Usb aggiunge: "Non chiamiamoli incidenti. È urgente che si prendano misure forti contro questa continua strage, come introdurre il reato di omicidio sul lavoro".