Scavi in Canalchiaro, spuntano antichi tesori

Durante i lavori sono stati ritrovati reperti archeologici tra cui una bellissima ceramica finemente decorata ma anche resti di edifici

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di Stefano Luppi

Recenti ritrovamenti archeologici nel cantiere di corso Canalchiaro, annunciati qui in anteprima, permettono di comprende ancor meglio come vivevano le loro giornate i modenesi nel Medioevo e nei secoli seguenti, antecedenti il XIV secolo circa. Dagli scavi di Hera per il posizionamento dei sottoservizi, nell’ambito dei lavori coordinati dal settore Lavori pubblici del Comune, sono infatti emersi dopo secoli alcuni oggetti di uso comune, tra cui una bellissima ceramica finemente decorata nella quale appare il disegno centrale di un castello. Si tratta di una antica raffigurazione di una porta di Modena con torre di controllo centrale? Gli archeologi che frequentano il cantiere stanno studiando i materiali mentre al Carlino la soprintendente di Bologna e Modena Alessandra Quarto fa le prime considerazioni in merito. "I lavori condotti da Hera-Inrete in corso Canalchiaro – premette la dirigente ministeriale che ha potere di vigilanza sui lavori nel sottosuolo visto che tutti i ritrovamenti sono automaticamente di proprietà pubblica – sono soggetti al controllo archeologico effettuato dalla ditta Phoenix di Bologna. Queste attività hanno consentito di individuare le tracce della vita quotidiana di Modena in età medievale e post-medievale". Ed ecco dunque i preziosi oggetti individuati a pochi metri sotto il suolo stradale che permettono di aggiungere un tassello in più alla conoscenza del passato locale: "Tra i ritrovamenti più significativi – prosegue la soprintendente Quarto – si segnalano resti di condotte, di pavimentazioni in ciottoli e in mattoni e di edifici. In un caso sono state anche individuate fondazioni in legno, con i pali campionati per le analisi archeobotaniche". Il pezzo esteticamente più rilevante è comunque la ceramica recuperata: "Si tratta – risponde la dirigente – di una ceramica smaltata e prevalentemente graffita di età post-medievale. Grazie alla collaborazione tra Soprintendenza, Hera-Inrete, Comune e Museo Civico di Modena, nonché alla programmazione condivisa tra questi enti, i lavori procedono senza interruzioni imputabili alle indagini archeologiche". L’attuale cantiere di Canalchiaro – aperto alla fine di febbraio a seguito dei lavori terminati sul primo tratto della strada che immette in piazza Grande e in corso Duomo – dunque prosegue. Ricordiamo che il Comune ha autorizzato l’intervento per il rifacimento dei sottoservizi (i tubi, sostanzialmente) e la ripavimentazione stradale tra via Bonacorsa e via della Vite. Anche in questo tratto, come già avvenuto nell’altra riqualificazione citata, al posto dell’asfalto sui lati della strada verrà stesa una pavimentazione in ciottoli di fiume recuperati e nella fascia centrale sarà collocato un lastricato di selce. I lavori, del valore di 180 mila euro, dovrebbero concludersi, spiega una nota comunale, entro fine estate. Questa attività migliorativa della situazione nelle scorse settimane ha destato un po’ di risentimento da parte dei negozianti che hanno protestato spiegando: "Bene la riqualificazione, ma non era il momento giusto perché il cantiere a molti di noi ha fatto dimezzare il fatturato".