«Sci, piste più sicure Calati gli incidenti»

Un primo bilancio di Santunione, responsabile Fisps: «Grazie alla telemedicina gli infartuati operati dopo solo 90 minuti»

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La stagione sciistica sul comprensorio del Cimone ha inaugurato poco prima di Natale. Tra investimenti sulla sicurezza, telemedicina e novità in previsione, Oscar Santunione, responsabile della Federazione Italiana Sicurezza Piste Sci Emilia Romagna, traccia un bilancio sul tema dei soccorsi.

Quanti sono i soccorritori?

«Il sistema di soccorso prevede come ‘base’ la presenza dei Carabinieri sciatori che vanno dalle 4 unità al giorno durante la settimana, alle 8 nei festivi o in caso di maggiore affluenza. Noi, come Federazione, agiamo in supporto ai Carabinieri, come responsabili dei due ambulatoripunti di soccorso a Passo del Lupo e alle Polle. Nei giorni feriali è presente un medico e un infermiere, unità raddoppiate nelle festività. Interveniamo con la motoslitta con a bordo medico, infermiere e attrezzatura necessaria, quando i militari lo reputano necessario o in presenza di gravi traumi e malori che vengono stabilizzati sul posto o in ambulatorio e se necessario trasportati negli ospedali di riferimento».

Quanti gli interventi in questa stagione?

«Fino ad ora, da dicembre, 140, di cui 61 gli accessi in autonomia all’ambulatorio senza che fosse necessario il soccorso piste. Solo 16 le persone che sono state trasportate in elisoccorso a Baggiovara o al Maggiore. Rispetto alla scorsa stagione c’è stata una sensibile riduzione degli interventi: nello stesso periodo di tempo erano stati 258. Questo calo è dovuto sia al meteo che ha ritardato l’avvio della stagione sciistica, sia al fatto che si investe sempre più sulla sicurezza delle piste, con nuovi materassi e reti di protezione».

Come funziona la telemedicina?

«Siamo al 14° anno di utilizzo in collaborazione con l’Ausl di Modena e la Cardiologia dell’ospedale di Sassuolo. A fronte di una malore in pista, eseguiamo direttamente in loco o in ambulatorio un elettrocardiogramma che inviamo in via telematica alla Cardiologia di Sassuolo. Il medico stabilisce la terapia immediata da eseguire e l’eventuale trasporto in sala di Emodinamica a Baggiovara per l’intervento. I tempi sono strettissimi: dall’allarme in pista all’operazione intercorre un’ora e mezza. Statisticamente ci sono due interventi all’anno di questo tipo».

Un ‘promemoria’ dei pericoli da evitare?

«Un dato calato moltissimo è quello relativo al trauma cranico grave e questo grazie all’uso del casco, che è obbligatorio fino ai 14 anni di età ma sarebbe auspicabile venisse reso obbligatorio per tutti. Per il resto si assiste ad un ‘paradosso’: si investe molto sulla sicurezza, le piste sono tirate bene, senza dossi o cunette, ben segnalate. A fronte di questa situazione ‘ottimale’ di sicurezza, gli sciatori vanno più veloci e poi spesso sono quelli che si fanno male, soprattutto a seguito dello scontro con altri utenti delle piste. Comunque le persone non hanno il controllo totale degli strumenti, scii o snowboard che siano, e ci si aggiunge una certa dose di imprudenza».

Novità in tema di soccorsi? «Una ditta di Medolla ha progettato e brevettato una nuova macchina per la circolazione extracorporea (o macchina cuore-polmone) che pesa solo 14 chilogrammi, come tale può essere utilizzata anche sui mezzi di soccorso. A fine mese faremo una esercitazione-sperimentazione per valutarne l’efficienza sulle piste da sci».

Maria Silvia Cabri