REDAZIONE MODENA

Scienze dell’Educazione: "Il ministero riconosca i titoli professionali con norme transitorie"

L’appello dell’assessore all’Istruzione del Comune, Federica Venturelli "Va garantita la continuità dei servizi educativi e il diritto al lavoro".

L’appello dell’assessore all’Istruzione del Comune, Federica Venturelli "Va garantita la continuità dei servizi educativi e il diritto al lavoro".

L’appello dell’assessore all’Istruzione del Comune, Federica Venturelli "Va garantita la continuità dei servizi educativi e il diritto al lavoro".

"Il ministero riconosca i titoli professionali, attraverso una norma transitoria o sanatoria che valorizzi i percorsi già compiuti, evitando la perdita di figure fondamentali. Solo così si potrà garantire la continuità dei servizi educativi e il diritto al lavoro di centinaia di persone, tutelando al contempo le famiglie e i bambini che ne beneficiano". L’appello arriva dall’assessora alle Politiche educative e Rapporto con l’Università del Comune di Modena Federica Venturelli, che interviene sul tema degli educatori e delle educatrici che, a causa del vuoto temporale creato dall’adeguamento postumo dei curricula universitari, non si vedono più riconosciuto il titolo di studio universitario per l’impiego all’interno dei nidi.

"Come Comune di Modena – prosegue Venturelli – esprimiamo forte preoccupazione e pieno sostegno per la situazione di centinaia di educatori e di educatrici esclusi dai bandi per i servizi educativi dell’infanzia a causa della mancata equiparazione delle lauree che hanno conseguito negli anni scorsi ai nuovi criteri per l’inserimento lavorativo disposti da un decreto legislativo del 2017. Siamo convinti che i diritti di coloro che hanno investito nella propria formazione e nel proprio lavoro con passione e responsabilità per il futuro delle bambine e dei bambini, debbano essere rispettati e siamo al lavoro per fare in modo che tutti i servizi 0-6 siano garantiti. Riteniamo inaccettabili – aggiunge – che centinaia di professionisti rimangano appesi a causa di un vuoto normativo e, poiché la responsabilità di questa situazione deriva da un vuoto legislativo e interpretativo a livello nazionale, e non riguarda solo l’Università di Modena e Reggio Emilia, è indispensabile una soluzione a livello centrale".

L’assessora sottolinea che "l’Amministrazione, insieme a Unimore, alle parti sociali e alle Istituzioni regionali e nazionali, è al lavoro per dare una risposta urgente, concreta e condivisa, individuando soluzioni che, nel rispetto della normativa vigente, consentano di intervenire su questa situazione, che non deve gravare sugli oltre 400 studenti e studentesse dal punto di vista economico e didattico. Da parte del Ministero dell’Università e della Ricerca –ribadisce – è necessaria una risposta tempestiva, che garantisca di valorizzare i percorsi già svolti, riconosca i crediti maturati e restituisca certezze a chi ha fatto una scelta di lavoro e di vita prendendosi cura delle nuove generazioni. Non si deve lasciare fuori chi ha già competenze ed esperienze – aggiunge – in un momento storico in cui il sistema educativo cerca quotidianamente educatori preparati e in una Regione e città dove il benessere delle nuove generazioni, oltre al valore dell’educazione e della scuola, sono considerati i pilastri per la coesione sociale e il futuro delle nostre comunità".

Venturelli ricorda, infatti, come l’Amministrazione a Modena stia continuando a investire nell’infanzia, in particolare nell’accesso al nido "che deve essere un diritto universale". Nel circuito pubblico la percentuale di copertura è del 45 per cento e, considerando anche i posti offerti dalle strutture private, la percentuale sale al 59 per cento: dato ben superiore alla media nazionale del 28 per cento e agli standard europei del 40 per cento".