Scoperto l’Armadio della Vergogna: un archivio blindato nascose l’orrore

Nel 1994 a Roma furono trovati documenti riguardanti le stragi fino ad allora censurate

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’Armadio della vergogna’ è un’espressione usata per la prima volta dal cronista Franco Giustolisi, in alcune inchieste per il settimanale l’Espresso. In questo armadio scoperto nel 1994 a Roma, sono stati trovati 695 fascicoli riguardanti le stragi nazifasciste, fino ad allora sottoposte a censura. I documenti si trovavano all’interno di un armadio chiuso con una catena e con le ante rivolte al muro nella sede della Procura Generale Militare.

Nel giugno del 1945 furono ritrovati i resti delle donne ma già nei giorni successivi alla scomparsa iniziò a insinuarsi il sospetto che una tragedia si fosse consumata, venendo a mancare qualsiasi notizia confortante sul conto delle cinque donne.

La vicenda del Passo del Saltello è stata confermata solo dopo il ritrovamento del fascicolo con le testimonianze e le indagini; all’interno di esso si trovavano tutti i documenti ufficiali dei vari crimini di guerra compiuti dai nazisti, uno dei quali è l’eccidio delle cinque donne al Passo del Saltello.

La data esatta dell’eccidio riportata nelle carte non risulta il 9 novembre 1944, bensì l’11 novembre 1944.

Il fascicolo contiene la dichiarazione ufficiale di un testimone oculare, Hans Noeremberg.

IC di Pievepelago

Gli alunni 3^A: Borresi Matilde, Brugioni Sara, Cabonargi Mattia, Cabri Giuseppe, Dabre Yacouba, Dotti Alessandro, Dumitrascu Ariadna, Ferrari Lorenzo, Franchini Samuele, Fraulini Aurora, Galassini Sara, Kollec Fano, Migliori Leonardo, Mihai Marina, Moggia Chiara, Motroc Mario, Paolini Stella, Renga Niko, Zanotti Davide, Zinanni Federico. (Professoressa Ilenia Rizzo)