Segnalato un nuovo pedofilo sull’app Tik-Tok

Dopo la denuncia di un gruppo di genitori qualche mese fa, un altro caso sarebbe arrivato alla Procura dei minori

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Sono tutti giovanissimi e per lo più si sfidano in veloci balletti: l’ultimo è quello in cui è necessario seguire vari movimenti delle mani a ritmo di musica. Molte ragazzine – parliamo anche di studentesse delle scuole medie – si filmano in reggiseno e short simulando atteggiamenti ammiccanti e indicando la città di provenienza. Qualcuna, che si e no raggiunge i 15 anni di età, afferma ad esempio dalla propria camera: «Sono di Carpi, qualcuno mi raggiunge». Il ‘soggetto’ più ‘filmato’ e cliccato è il lato B delle ragazzine soprattutto nelle gare di ‘twerking’ o in una sorta di ballo in cui si afferrano da sole con le braccia la schiena per poi roteare su se stesse. In un video girato nella nostra città inoltre ci sono anche bambini piccolissimi, di pochi mesi filmati incautamente dalla sorellina e dalle amiche di quest’ultima. E’ la app più ‘frequentata’ dai giovani ma che più attira, purtroppo, i pedofili. Parliamo dell’applicazione Tik-Tok finita recentemente alla ribalta delle cronache proprio a seguito della denuncia di alcuni genitori nei confronti di un adescatore di bambini. Ed ora ci sarebbe una seconda segnalazione che già sarebbe approdata in procura, a Bologna circa un altro presunto pedofilo, entrato in rete in cerca di ragazzini. Non parliamo di un mondo virtuale del tutto negativo se controllato a dovere: sbirciando tra i video ne spuntano di divertenti; così come sono diversi i vip o politici che hanno creato i propri profili utilizzandoli per collezionare ulteriori follower. Quello che più preoccupa e fa riflettere è però la consistente presenza di minorenni che, chiusi nelle proprie camere o direttamente dalle aule scolastiche si mostrano provocanti al pubblico virtuale. Ragazzine per lo più intente ad ammiccare seminude ‘regalando’ al pubblico momenti di intimità catturati all’interno delle stanze, spesso davanti allo specchio. Come Facebook o Instagram il principale obiettivo delle minori come per i big dello spettacolo è quello di collezionare follower e, ovviamente, più i video sono senza veli, più i like volano. Spopolano in particolare brevi filmati in cui le studentesse mostrano la lingua o il proprio push up in primo piano. Momenti di vita quotidiana, soprattutto, messi a ‘nudo’ sul proprio profilo e che purtroppo rappresentano un’esca per gli orchi della rete. Non sono rari neppure i filmati discriminatori; verso le ragazze più tonde o verso gli omosessuali. Una forma di cyber bullismo che, come noto, può assumere sfumature molto pericolose soprattutto se nei video viene in qualche modo indicata la vittima. Non mancano infine clip dove compaiono animali presi a schiaffi a suon di musica oppure costretti a ballare.